Le volpi sbranano le oche del palio
Mirano. I pennuti e gli allevamenti di polli a rischio in zona Luneo

Le oche del palio nel mirino delle volpi in via Luneo
MIRANO.
In via Luneo è strage di pennuti. A cadere una dopo l'altra sono galline, polli e tacchini. E perfino le oche acquistate dagli allevatori per il celebre palio del quartiere, in programma in autunno. Le colpevoli sembrano essere fulve e furbe.
Sono alcune volpi che da qualche tempo hanno fatto capolino nella campagna tra Salzano e Mirano creando scompiglio nei pollai. Quartiere a vocazione agricola Luneo, qui quasi tutti tengono un pollaio. Dall'inizio dell'estate però più nessuno dorme sonni tranquilli. Alcuni hanno perso tutto, altri sono riusciti a salvare alcuni capi, ma i danni sono ingenti. Da qualche settimana le volpi di Luneo colpiscono anche di giorno, per cui anche tutte le precauzioni prese per salvaguardare i pollai dagli attacchi notturni si sono rivelate inutili. E' il caso della famiglia Milan, che in una settimana si è vista depredare di ben 53 animali, tra polli, tacchini e perfino 5 oche acquistate appositamente per il noto palio di Luneo. Ai proprietari non è rimasto che chiamare subito la polizia provinciale. «Se qualcuno non interviene - afferma un vicino - è a rischio anche la corsa di novembre, qui rischiamo di restare tutti senza oche». Il loro non è purtroppo un caso isolato. Un'altra famiglia ha denunciato la morte di 17 polli, uccisi in una sola notte. Poi è toccato ad altri tre, superstiti della prima razzia. Altra famiglia, altre visite: una ventina di animali finiti tra le fauci delle volpi e due case più avanti stessa storia: un residente, dopo aver speso 200 euro per l'acquisto di nuovo pollame, si è visto sparire due galline ed è stato costretto a tenere al chiuso gli altri animali. Una famiglia al confine con Spinea dice di aver perso il conto dei morti nel pollaio. Massimiliano Filippi, segretario nazionale di Federfauna, il sindacato degli allevatori, lancia l'allarme: «Ho parlato con la gente di Luneo, c'è il rischio che smettano di acquistare animali da cortile. Rischiamo di perdere una tradizione sana e contraria agli allevamenti in batteria».
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