Le sperimentazioni di Curran fino alle origini del suono

L’artista americano punto di riferimento della musica contemporanea protagonista a Palazzetto Tito di Venezia e allo Spazio Aereo di Marghera
Di Matteo Marcon

VENEZIA. Esistono luoghi e fenomeni del mondo che sono accessibili solo attraverso la musica. Tra questi senza dubbio troviamo i “Canti illuminati” e le “vedute del giardino magnetico” di Alvin Curran. Da dove arrivano quei suoni? Quale processo creativo e tecnico può condurre alla loro composizione? Sono domande che, in parte, potranno trovare risposta nel prossimo fine settimana con l’arrivo a Venezia del celebre musicista e compositore d’avanguardia americano. Alvin Curran, infatti, sarà ospite del terzo appuntamento del ciclo “Formazioni” promosso dall’associazione culturale Spazio Aereo e dalla Fondazione Bevilacqua la Masa. Dopo il canadese Gordon Monahan con le sue casse rotanti (“Speaker swinging”) e Roberto Paci Dalò, eclettico artista del suono fondatore della compagnia Giardini Pensili, il programma di incontri e performance arriva al giro di boa con uno dei punti di riferimento della musica contemporanea.

Alvin Curran parteciperà venerdì 28 novembre, alle ore 15, a un incontro pubblico che si svolgerà a Palazzetto Tito (Dorsoduro 2826, sede della fondazione Bevilacqua la Masa, ingresso gratuito). L’artista americano, stabilmente accasato a Roma da molti anni, si sposterà poi a Porto Marghera, nell’hangar dello Spazio Aereo (all’interno del parco scientifico e tecnologico Vega) per una lezione magistrale (dalle 17 alle 21, costo 30 euro, inclusa performance del giorno dopo) dove sarà possibile approfondire i suoi oltre 50 anni di carriera. Curran, classe 1938, fu fondatore nel 1966 del collettivo “Mev” (Musica Elettronica Viva) assieme a Frederic Rzewski, Allan Bryant e Richard Teitelbaum. Rappresenta una storica icona della musica elettronica contemporanea e dell’improvvisazione post free. Nelle sue produzioni fonde musica concreta e sintesi elettronica, jazz, minimalismo e arte concettuale. Sabato 29, sempre fluttuando nello Spazio Aereo (via delle Industrie 27/5, Marghera) sarà possibile assistere a una sua performance dal vivo intitolata “From the book of beginning” (ore 21.30, ingresso 18 euro con tessera Arci).

Dai primi anni Sessanta ad oggi, Alvin Curran si è imposto come instancabile sperimentatore: sul suo sito internet si definisce “democratico, irriverente, tradizionalmente sperimentale” e si rappresenta in un perenne viaggio tra il Golden Gate di San Francisco e il fiume Tevere di Roma, dentro a un vagone computerizzato che consente di trasformare in musica ogni vibrazione. Il suo approccio artistico consente di fare sintesi delle eterne dicotomie: scrittura e improvvisazione, studio dell’armonia e musica atonale. La materia sonora di Alvin Curran, fieramente anticommerciale e sincretica, nasce come «parte di una ricerca personale per future forme sociali, politiche e spirituali», fino all’estremo paradosso: “music is not music”.

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