Le campane riprendono a suonare

Concluso il restauro dopo quattro anni di lavori, festa in parrocchia

Ieri il campanile e le sei campane della chiesa di San Salvador sono state restituite alla città. A mezzogiorno si è tenuto il concerto dei sacri bronzi. Sono occorsi quattro anni di restauro e una spesa di 130mila euro. L’intervento è stato finanziato con fondi parrocchiali (60mila euro), il rimanente con la vendita di una porzione di un appartamento di proprietà della parrocchia. Il parroco don Natalino Bonazza, si è fermamente impegnato per portare a termine l’intervento.

Nel corso della presentazione del restauro ha presentato un’interessante nota storica. Nel 1891 l’intraprendente parroco Previtali innalzò il campanile di 16 metri dotandolo delle sei attuali campane costruite dalla fonderia Daciano Colbacchini di Padova, tuttora operativa. Le benedì, il 30 marzo 1895, il neo patriarca di Venezia, Giuseppe Sarto, eletto al soglio pontificio dal 1903 al 1914. Papa Pio X fu proclamato santo nel 1954.

Proprio ieri in basilica di San Marco, alle 16, sono iniziate le celebrazioni, con la partecipazione del patriarca Francesco Moraglia, in vista del centenario della sua morte avvenuta il 20 agosto 1914. Don Bonazza ha ricordato che le campane sono una forma di comunicazione del passato e del presente: «Resistono anche se oggi se ci sono le mail e facebook. Sono una creazione cristiana e segno della tradizione e di vita». Sulla problematica degli 86 campanili in città un grido di allarme è arrivato da monsignor Antonio Meneguolo, responsabile del settore dei beni culturali ecclesiastici del Patriarcato: «Se non arriveranno risorse Venezia sarà come Pompei. È un’impresa salvaguardare la nostra città. Alcuni ne parlano, molti la usano, tutti l’abbandonano». La dottoressa Annalisa Bristol della Soprintendenza ha ricordato i prossimi restauri: «La pavimentazione, la tomba sotterranea di un mercante». Oggi, alle 10,30, don Natalino Bonazza, nominato dal patriarca parroco di San Giuseppe a Mestre, saluterà la comunità di San Salvador.

Nadia De Lazzari

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