L’arma segreta è Facebook la “rete” aiuta le imprese

MARGHERA. Dalla concorrenza della grande distribuzione online alla promozione di eventi attraverso la geolocalizzazione e il targeting in tempo reale: al giorno d'oggi, neppure la bottega di quartiere può prescindere dall'utilizzo di internet e un'attenta strategia che faccia buon uso dei social media può rappresentare davvero l'arma segreta per le piccole e medie imprese che operano nel terziario. È per questo che ieri mattina, negli spazi del padiglione Aquae, si è tenuta la terza tappa del roadshow organizzato da Confcommercio e Facebook, dal titolo “Boost your business”, un seminario per illustrare agli esercenti, ai ristoratori e agli imprenditori veneti le molteplici possibilità offerte dalla costante interconnessione di smartphone e tablet perché, come ha sottolineato anche il governatore Luca Zaia nella sua lettera di saluti, «ormai per un'attività commerciale avere un sito internet è davvero il minimo sindacale». Sul palco Cesare De Michelis, presidente di Expo Venice; Riccardo Capitanio, numero uno del gruppo Giovani Imprenditori di Confcommercio Veneto; Alessandro Micheli, di Giovani Confcommercio; Massimo Zanon, presidente dell'ente regionale, e Alberto Marchiori del Friuli.
Gli interventi più significativi, però, sono stati quelli di Fabio Fulvo, responsabile delle politiche per lo sviluppo dell'associazione, Francesca Capobianchi, Smb community engagement market lead di Facebook (italianissima ma arrivata direttamente dalla sede di Dublino) e Francesca Mambretti, Smb account manager. Insieme, il “dream team” in salsa digitale ha cercato di spiegare i meccanismi della condivisione di contenuti, del rapporto con gli utenti via social network, le basi dell'advertising online, i feedback, insight data, click e vendite. Formule magiche che, a dispetto dei nomi altisonanti, sono a disposizione di tutti attraverso la piattaforma di Zuckerberg. «Facebook ha democratizzato il marketing», ha detto Capobianchi, «con budget anche ridottissimi è possibile persino per le piccole ditte famigliari e le start-up di giovanissimi operare in maniera efficace». Gli esempi: dal ristoratore Cristian Minchio, di Dolo, che attraverso la sua pagina personale ha creato un piccolo fenomeno social, pubblicando giorno per giorno gioie e dolori della sua “Villa Goetzen” all'esperienza di William Pirone e Vittorio Baldi giovanissimi fondatori di Walle's Burger, neonata catena di fastfood “american style” che in un solo anno è riuscita ad espandersi grazie proprio ad un attenta campagna di promozione su Facebook. Al termine quasi tutti i partecipanti, dopo una fitta sessione di domande e risposte, si sono messi in coda nello stand dedicato e, computer alla mano, si sono affrettati ad aggiornare profili e fan page.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © La Nuova Venezia