L’addio al piccolo Edoardo «Ciao nostro bimbo d’oro ora sei diventato un angelo»

A Tombelle le esequie del bambino di 2 anni morto per emorragia Il parroco: «Continuerà ad essere tra voi e sentirete la sua risata» 
A. Ab.
Vigonovo - Funerale Gregnanin Edoardo di anni 2 Mestre, 30/04/2021 Lorenzo Pòrcile
Vigonovo - Funerale Gregnanin Edoardo di anni 2 Mestre, 30/04/2021 Lorenzo Pòrcile

la cerimonia

«Ciao Edoardo, “apodani”. Era questo il modo in cui Edoardo diceva “a domani”. Ed è proprio così che vogliamo salutarti, Edoardo, nostro piccolo angelo. “Apodani” Edoardo, vivi per sempre come un angelo per noi». Queste le commosse parole, ieri alla fine della cerimonia funebre nella chiesa di Tombelle di Vigonovo, del parroco don Fabio per ricordare il piccolo Edoardo Gregnanin.

Il bambino di 2 anni e mezzo abitava con la famiglia nella zona di via Adda. È morto una decina di giorni fa a causa di una emorragia cerebrale, conseguenza di una malattia congenita. In chiesa ieri a dargli l’ultimo saluto, insieme ai genitori Valentina ed Alfredo, al fratello e ai parenti straziati dal dolore, davanti alla piccola bara bianca c’erano tantissime persone di Tombelle e c’era anche la dottoressa Silvia, la pediatra che ha sempre curato Edoardo fin dalla nascita. La dottoressa ha avuto parole di affetto per la mamma di Edoardo, Valentina. «Per me», ha detto la pediatra, «sei diventata nel tempo un’amica. Sei stata una mamma gentile, ideale coraggiosa, un esempio di forza e determinazione per tutti. Sono profondamente triste per la scomparsa del tuo bambino d’oro, il nostro bambino d’oro». Poi i ricordi di alcuni amici della famiglia e soprattutto quello del parroco. «Ricordo bene quel 25 agosto 2019», ha detto don Fabio, «quando abbiamo celebrato il battesimo di Edoardo in questa nostra chiesa. Tu, mamma Valentina, lo tenevi tra le braccia e lui, con i suoi occhioni grandi, mi guardava fisso, rannicchiato su di te. Ho pensato proprio che questo bimbo, come tutti i bambini, più vengono accolti come dono e più ti cambiano in bene, in amore, in capacità di dare vita e generare vita. Mi dicevate che Edoardo dormiva tra voi nel lettone. Sentite che lui continua ad essere tra voi e con il fratello, nel suo correre di qua e di là con le sue piccole ali da angioletto. Quando sentirete un bimbo ridere, è lui che ride di cuore come quando giocava e faceva scivolare le automobiline dalla pista che tanto gli piacevano. Quando direte che uscite per gettare la spazzatura, piano piano sentirete la sua vocina che ripete “spassatura” perché lui continua ad essere tra voi e lo sarà per sempre». —

A. Ab.

Riproduzione riservata © La Nuova Venezia