La tassa di soggiorno porta 22 milioni

Dal 20 agosto a Venezia si pagherà la tassa di soggiorno: un euro a notte per ogni stella di hotel a carico del turista. La manovra è stata approvata con il «no» di Pdl e Lega. L'assessore al Bilancio Sandro Simionato: «Non c'erano alternative»
Il sindaco Giorgio Orsoni durante un intervento in Consiglio Comunale
Il sindaco Giorgio Orsoni durante un intervento in Consiglio Comunale
VENEZIA.
A partire dal 20 agosto a Venezia si pagherà di nuovo la tassa di soggiorno. Un euro a notte per ogni stella di hotel a carico del turista. Manovra che porterà nelle casse di Ca' Farsetti 23 milioni di euro l'anno. Il voto all'una di notte in Consiglio comunale. Ventidue i voti a favore, 10 i contrari (Pdl e Lega). «Siamo riusciti a migliorare qualcosa ma restiamo fortemente contrari a quella tassa», dice il capogruppo Michele Zuin. Secondo Marta Locatelli «Venezia è diventata una città delle tasse».


«La tassa di soggiorno non può essere un ulteriore balzello, ma deve essere una risorsa da destinare al turismo e alla sua riorganizzazione». Soddisfatto l'assessore al Bilancio Sandro Simionato. «Non avevamo altra scelta per far quadrare il nostro bilancio dopo i tagli decisi da Stato e Regione», dice. Alla fine la proposta è passata accogliendo anche molte proposte di modifica fatte dalle associazioni di categoria. Per le aree periferiche sono stati studiati alcuni correttivi, una riduzione del 30 per cento è prevista per il Lido (ad eccezione degli hotel a cinque stelle), del 50 per cento per i pernottamenti in bassa stagione. Strada che secondo alcuni consiglieri andrebbe seguita trasformando la Tassa di soggiorno in «City tax».


Così il Consiglio ha aporovato una mozione (contrari solo Pdl e Lega) firmata da Camilla Siebezzi, Marco Rosteghin e dai capigruppo di Pd, Italia dei Valori, Psi, Lista In Comune, Federazione della Sinistra, Udc e Lista Brunetta, affinché «il prelievo in favore della città sia esteso anche a Porto e aeroporto». «Non si possono colpire soltanto i turisti che pernottano e le attività alnberghiere», dice Siebezzi, «bisogna far pagare un euro anche ai passeggeri che arrivano con la nave e l'aereo». serve una modifica di legge, che il sindaco si dovrà impegnare a chiedere. Ma intanto, dicono i firmatari, occorre avviare trattative con Save e Autorità portuale per fare in modo che le risorse guadagnate grazie al fatto di «stare nel territorio veneziano» siano investite per Venezia e non in altre operazioni estranee alla città. Strada obbligata quella del prelievo fiscale, vista la drammatica crisi delle finanze comunali e la riduzione dei trasferimenti statali, degli incassi del Casinò e della Legge Speciale che costringe Ca' Farsetti a contrarre mutui (400 milioni l debito 2010).


Ieri in Consiglio primo dibattito sulla manovra di bilancio predisposta dalla giunta che sarà apporovata in aula lunedì. Oltre alla tassa di soggiorno è stata approvata l'addizionale Irpef dello 0,2 per mille, che garantirà in proporzione al reddito entrate per circa 7 milioni di euro. Gli altri 20 necessari a coprire la «falla» di 50 milioni per il 2011 saranno recuperati grazie agli aumenti già in vigore delle tariffe della Tia, dei canoni della Cosap, delle concessioni cimiteriali e delle autorizzaizoni edilizie. Ieri pomeriggio approvato anche il programma di investimenti di Legge Speciale per il 2011.


Piano ridotto all'osso, circa 50 milioni di euro di vecchi residui e fondi promessi dal governo nel 2008 - e mai più arrivati. serviranno per rimpinguare i contributi ai privati per i restauri e per piccoli interventi di manutenzione. In discussione in aula il maxiemendamento di giunta che prevede di pagare 10 milioni di euro per ripianare i debiti della Casa da Gioco. Il Pdl ha pronti 300 emendamenti. Il voto è previsto per lunedì.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Argomenti:tasse

Riproduzione riservata © La Nuova Venezia