«La fognatura non regge Acqua nera nel giardino»

CAMPALTO. «Mettete mano alla fognatura di via Flaminia». A protestare è Ilario Vettorello, residente nella laterale di via Orlanda, al confine tra la zona di Campalto e quella di Mestre, il quale fa presente all’amministrazione, piuttosto che a Veritas, la necessità dei lavori che attende da anni.
«Non abbiamo mai avuto tanta fogna nella nostra proprietà come da qualche tempo a questa parte, tanto che quando piove, mi ritrovo nel vigneto l’acqua nera che non viene smaltita e ritorna fuori. La fognatura risale oramai a quarant’anni fa, negli anni Settanta, ma poi le abitazioni sono aumentate e i sottoservizi sono rimasti tali e quali. In sostanza, nella mia proprietà passa il collettore comunale, che arriva fino all’hotel Capitol e il tubo non riesce a smaltire tutta la quantità di fogna, senza contare che le acque sono miste, le bianche vanno nelle nere, non sono separate».
«Nelle scorse settimane», racconta ancora, «con le piogge che si sono riversate, mi sono ritrovato nel vigneto preservativi, salviette, pannolini. Di tutto».
Un problema che riguarda anche le altre abitazioni per un semplice motivo: «Le case dei residenti di fronte», precisa, «sono state quattro giorni con le finestre chiuse per via dell’odore impressionante, finché dopo aver segnalato agli uffici, non è arrivata l’autobotte che ha lavato il vigneto e sistemato il pozzetto del collettore comunale che da settembre era rotto. Mi dicono che verrà realizzata una nuova linea, ma finora non ho visto nulla e, proprio a causa di questo problema, l’anno passato eravamo pieni di topi e abbiamo dovuto spendere un sacco di soldi in derattizzanti».
Durante le ultime forti piogge, Vettorello ha documentato con tanto di foto, le acque nere che affioravano in superficie. Il problema, tra l’altro, è che si tratta di una zona di confine.
A tornare a protestare e far sentire la propria voce sono, questa volta a Favaro, i residenti di via delle Muneghe, nello specifico i civici 4c e 4d, che hanno già scritto una lettera alla Municipalità per via del rischio idraulico e delle nuove costruzioni. «Col nubifragio delle scorse settimane», spiegano, «eravamo cinque centimetri sotto, i new jersey della pista pedonale se ne andavano a spasso per la strada. Sono anni, tra l’altro, che attendiamo la separazione della fognature, ma non se ne è saputo più nulla. Noi, nel frattempo, rimaniamo con gli occhi spalancati a vedere che l’acqua non esca dai tombini, mentre ci è stato spiegato che tutto è stato realizzato secondo normativa».
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