La Camera revoca il vitalizio per l’ex leghista Cavaliere

L’annuncio lo ha dato il presidente della Camera, Roberto Fico (Movimento Cinque Stelle), direttamente sulla sua pagina Fb. Enrico Cavaliere, architetto, 60 anni, iscritto alla Liga Veneta nel 1991, deputato della Lega Nord dal 1994 al 1996 e vicecapogruppo a Montecitorio dal 1996 al 2000 (quando venne eletto in Consiglio regionale, diventandone presidente), non riscuoterà più il vitalizio che spetta agli ex parlamentari.

La decisione è stata assunta «all’unanimità dei presenti» dall’ufficio di presidenza della Camera dei deputati di cui fanno parte, tra gli altri, gli onorevoli Mara Carfagna (Forza Italia), Ettore Rosato (Italia Viva), Fabio Rampelli (Fratelli d’Italia) e Maria Edera Spadoni (M5S).

«Secondo le norme del Parlamento - puntualizza il presidente Fico - i condannati in via definitiva perdono il diritto all’assegno da parte della Camera in cui sono stati eletti». Dallo stesso provvedimento di stop all’erogazione del vitalizio è stato colpito anche l’ex sottosegretario al Mef, Nicola Cosentino (60 anni pure lui, originario di Casal di Principe) che, dopo i trascorsi giovanili nel Partito socialista democratico italiano, è stato eletto quattro volte al Parlamento, prima con Forza Italia e poi con il Pdl.

La notizia ha trovato particolare rilievo sulla home page del Blog delle Stelle: «Cavaliere è stato condannato alla pena di due anni e tre mesi di carcere dal tribunale di Padova per il reato di bancarotta fraudolenta. La pena è stata condonata in forza dell’indulto. Facciamo valere un principio di giustizia sociale: chi è stato condannato in via definitiva non può intascare i soldi delle tasse degli italiani». Va detto che fino al 2016 a Cavaliere veniva erogato anche il vitalizio di consigliere regionale (un assegno netto mensile di 2.321,91 euro), che però gli è stato pignorato. —

Claudio Baccarin

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