«Inquinamento esteso dall’area ex Perfosfati fino a Borgo San Nicolò»

PORTOGRUARO
«Inquinamento nell’area ex Perfosfati molto più esteso del previsto». Denuncia durante l’ultimo consiglio comunale da parte del consigliere di maggioranza Mario Pizzolitto, eletto con la Lega ma oggi appartenente a Forza Portogruaro, anche se si dimostra in disaccordo con il suo stesso gruppo sulle scelte future della città (si è astenuto sul bilancio) che lo rendono più indipendente che altro. «Non nascondo nulla di fronte all’interesse dei cittadini», ha ribadito ieri il medico prestato alla politica, «Sono in possesso di documenti secondo cui l’inquinamento dell’area ex Perfosfati è molto più esteso del perimetro dell’ex fabbrica. Tracce sono presenti fino all’ex Consorzio agrario, nell’area di Borgo San Nicolò più prossima al centro storico».
In base a quanto ha riferito Pizzolitto, che in sede di consiglio comunale non ha ricevuto repliche da alcun consigliere, i materiali tossici che hanno caratterizzato la storia secolare della fabbrica hanno di fatto raggiunto il centro. Nella zona è presente un corso d’acqua, il Versiola, che a Borgo Sant’Agnese si tuffa nel fiume Reghena, affluente del Lemene che sfocia nella laguna di Caorle.
Un’accusa quella di Pizzolitto, che non può passare inosservata. «Era una riflessione che andava fatta», conclude, «Cosa si può fare? Bisogna adottare delle modifiche al programma delle bonifiche. Occorre che qualcuno si esprima».
I lavori di copertura con il Bando Periferie sono appena terminati. L’amministrazione del sindaco Florio Favero ha previsto nel suo bilancio opere per il risanamento dell’area e punta ad accedere al bando regionale per l’adeguamento sismico della struttura. Si tratta di opere che superano i 10 milioni di euro e che possono trovare un appoggio valido nella Città metropolitana. Il primo cittadino vorrebbe poi includere altri progetti in cantiere per questa struttura nei piani per ottenere finanziamenti dal Pnrr. Solo che quanto denunciato da Mario Pizzolitto potrebbe complicare un po’ tutto.
L’amministrazione già cinque anni fa aveva ritenuto di approfondire le indagini conoscitive sullo stato conservativo della struttura portante ai fini di un restauro totale con l’obiettivo di recuperarne la matrice che la caratterizza quale “fabbrica moderna” riconoscibile nella sua originalità. E la giunta attuale in questo periodo ha impresso un’importante accelerazione. Sono state condotte diverse campagne di indagine con sondaggi e prelievi di materiali, unitamente all’acquisizione della relazione geologica, mai predisposta in precedenza, ai fini delle valutazioni sia strutturali che di vulnerabilità sismica. —
Rosario Padovano
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © La Nuova Venezia