Incendio doloso nella villa del “santone”

Le fiamme sono divampate attorno alle 2, hanno interessato un locale adibito a luogo di culto. I danni sono ingenti
SCORZÈ. Neanche se ne sono accorti gli inquilini e quasi tutti residenti ma nella superficie di una villa, in via Olmara 1 a Scorzè, si era sprigionato un incendio nel cuore della notte, tra mercoledì e ieri. Il fumo era ben visibile da lontano e c’è chi ha chiamato subito il 115 per evitare che ci fossero guai peggiori. L’allarme ai vigili del fuoco è arrivato attorno alle 2, forse da un vicino o da un passante, e l’indicazione era chiara: qualcosa stava prendendo fuoco nella sede dell’associazione “Luce di Vita” di Saverio Casarin. E a finire in rogo sono stati dei bancali accatastati in un edificio esterno a quello principale. Sulle cause ancora si sta lavorando e ma è quasi certo che si tratti di dolo.


Di certo, però, i pompieri hanno avuto il loro daffare per diverse ore, tanto che gli ultimi mezzi hanno lasciato la struttura alle 8: sei ore dopo. Infatti tra spegnimento delle fiamme, messa in sicurezza degli edifici e rilievi, hanno dovuto lavorare l’intera notte pure per fa chiarezza sull’episodio. Sul posto anche i carabinieri della locale stazione, a partire dal comandante Michele Trisolini. L’incendio ha interessato la copertura di un alcuni locali di pertinenza di un’area adibita a luogo di culto. Da anni ormai, specie la domenica, si radunano centinaia di fedeli per pregare all’interno dell’associazione religiosa di Casarin, che si definisce “padre generatore”. I vigili del fuoco sono arrivati in pochi minuti in via Olmara con cinque mezzi, tra cui un’autoscala, due botti e diciassette operatori. Appena dopo sono riusciti a circoscrivere l’incendio del tetto ventilato, evitando l’estensione all’intera struttura, praticamente salvandola. Le fiamme sono divampate tra il locale caldaia e la parte perimetrale della struttura, hanno bruciato il vario materiale depositato tra cui legna e bancali. Il resto dell’area non ha avuto problemi e non si segnalano né feriti né intossicati. I danni sono ancora da quantificare.


Pare che Casarin neppure si sia accorto di quanto stesse succedendo all’esterno e si è reso conto dell’incendio solo con l’arrivo dei pompieri. Anche in zona, dove ci sono parecchi campi – lì vicino si sta costruendo la tangenziale sud di Scorzè – ma anche diverse case, il rogo non è stato visto. Si racconta di aver notato sì i mezzi dei vigili del fuoco girare di prima mattina e aver sentito il suono della sirena ma nulla più. Le cause del rogo sono al vaglio degli uomini del Nucleo investigativo antincendio territoriale (Niat) intervenuti sul posto; anche se ci sono degli accertamenti in corso, ci sono pochi dubbi che qualcuno abbia appiccato le fiamme. Alle forze dell’ordine, però, Casarin ha riferito di non aver avuto né minacce né avvertimenti di alcun tipo. Nei prossimi giorni potrebbero esserci delle novità in questo senso, anche se le altre strutture dell’associazione non sono state intaccate.


©RIPRODUZIONE RISERVATA


Argomenti:incendiosantone

Riproduzione riservata © La Nuova Venezia