In pancia 90 ovuli di cocaina Uno si rompe, muore a 44 anni

Torna dal Brasile con mezzo chilo di cocaina in pancia. Droga contenuta in una novantina di ovuli. Uno si rompe e lui muore nel bagno dell’aeroporto Marco Polo. Si tratta di Stefano Gavioli, 44 anni, pregiudicato bolzanino, condannato nel 2006 a 11 anni di carcere per spaccio. La tragedia è avvenuta nel tardo pomeriggio di lunedì. Sull’accaduto indaga la polizia.
Stefano Gavioli era appena sceso dall’aereo proveniente da Lisbona, quando ha iniziato a sentirsi male. Erano da poco passate le 18 di lunedì. Si è diretto ai bagni della zona arrivi ed è entrato, ma quando è stato all’interno è caduto a terra privo di sensi. Pochi minuti dopo un altro passeggero ha visto il suo corpo disteso a terra. Scattato l’allarme, sul posto sono intervenuti il medico e gli infermieri che prestano servizio nel piccolo punto di Pronto soccorso dell’aeroporto. Ma quando è arrivato all’interno dell’ambulatorio l’uomo era già morto. Inutile quindi l’arrivo del medico rianimatore e del personale del Suem. A quel punto il medico non ha fatto altro che constatare la morte dell’uomo. Gli agenti della polizia di frontiera lo hanno identificato grazie ai documenti che aveva con sé. Si tratta di Stefano Gavioli, 44 anni, originario di Bolzano. Un controllo al terminale del Ministero dell’Interno ha consentito agli stessi poliziotti di scoprire che l’uomo aveva alcuni precedenti penali legati al mondo dello spaccio e del traffico di sostanze stupefacenti. Avvisato di quanto accaduto, il pm di turno ha disposto l’autopsia.
Ieri mattina il medico legale durante l’accertamento ha scoperto la causa della morte. Infatti nell’intestino del bolzanino, ha trovato novanta ovuli contenenti cocaina. Uno di questi si era rotto e l’uomo era morto praticamente per overdose da cocaina. Complessivamente la droga trasportata nella pancia dall’uomo sfiorava il mezzo chilo di peso.
I poliziotti, perquisendo i bagagli con cui viaggiava Gavioli, hanno trovato i farmaci usati solitamente dai “trafficanti ingoiatori”, e cioè lassativi e astringenti. I primi usati per espellere gli ovuli una volta arrivati a destinazione, i secondi per impedire di dover andare al bagno durante i viaggio e quindi perdere il carico.
Delle indagini ora se ne stanno occupando i poliziotti della Squadra Mobile. Gavioli era finito nei guai per droga, a Bolzano, a metà degli anni Ottanta. Uscito di prigione era sparito dalla circolazione. Quando ritornava in città raccontava di vivere a Londra. Nel 2001 è stato arrestato, latitante, a Rio De Janeiro. Infatti il Tribunale di Torino aveva emesso, nei suoi confronti, un mandato di cattura internazionale in quanto doveva scontare 11 anni di galera a seguito di una condanna per traffico di droga. Ma a quanto pare non aveva abbandonato questa “professione”.
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