Imprenditore di Venezia torna dall'Egitto e riceve una bolletta Telecom da 16 mila euro

Bolletta ricevuta dall' etichettificio Novarex, di cui è Presidente, l’imprenditore veneziano, Bruno Martino, che, dopo essersi rivolto ad un legale, ha deciso ora di rendere nota la vicenda 
VENEZIA. Una bolletta Telecom di oltre 16.000 euro: è questo quanto ricevuto, nel Giugno scorso, dall’etichettificio Novarex, di cui è Presidente, l’imprenditore veneziano, Bruno Martino, che, dopo essersi rivolto ad un legale, ha deciso ora di rendere nota la vicenda sulla scorta di analoghe situazioni denunciate dagli organi di informazione.
 
La bolletta contestata contiene una voce: "Dati Extra UE" pari a € 11.800,00 . Nel periodo relativo alla fatturazione, l’imprenditore  era in viaggio in Egitto e certamente utilizzò  il telefono aziendale, ma mai avrebbe potuto immaginare di dover pagare una cifra simile; tanto più che di questo fatto non sapeva nulla, avendo  solo ricevuto un sms ed essendosi registrata una telefonata in azienda, che lo informava molto genericamente che la linea stava superando la soglia di traffico usuale
 
Correttezza avrebbe altresì voluto  che la richiesta, se continuare nel servizio oltre la  soglia consueta,  andasse fatta a chi ha la responsabilità imprenditoriale (cosa che colpevolmente non è avvenuta), poichè in azienda, chiunque  può rispondere ad una chiamata del gestore che, va ribadito, mai ha comunicato l'entità del traffico, che si stava generando, di modo che, a fronte di un mero avviso di sforamento soglia abituale, il cliente si è ritrovato una fattura da 16.000 euro.
 
Ma non è tutto:  il rapporto di Novarex s.p.a. (con sede a Martellago) con Telecom Italia è davvero complicato ed ha dell’incredibile.
 
Il 3  Luglio dello scorso anno, infatti, , l’azienda è migrata con tutte le proprie linee ad altro operatore; ciò nonostante  Telecom Italia ha continuato a fatturare importi molto rilevanti (oltre 10.000 euro) per servizi, che non forniva più. 
 
"La situazione che si è creata è a dir poco surreale e va assolutamente chiarita – dichiara Stefano Tigani, avvocato, che con il collega  Piero Coluccio segue la vicenda per l’azienda - Le spiegazioni rese dalla controparte non sono soddisfacenti e non giustificano in alcun modo la bolletta esorbitante, né la fatturazione per servizi mai resi.
 
Siamo pronti ad adire in tutte le sedi anche perché, ci tengo a precisare, l'azione di Novarex non è certo pretestuosa, in quanto ha già provveduto a pagare le bollette, ma ora esige un vero chiarimento."
 

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