Ilnor, la vendita è stata avviata produzione fino al 30 novembre
Incontro tra le parti in Confindustria, l’area di Gardigiano dovrà rimanere a vocazione industriale Resta la cassa integrazione fino al prossimo giugno. La Praxi incaricata delle trattative societarie

SCORZÈ. Che Ilnor di Gardigiano fosse in vendita era noto dalla primavera, in piena vertenza sindacale, quando i lavoratori dello stabilimento di via Moglianese lottavano per mantenere attivo lo stabilimento. Da giovedì è iniziata la procedura per trovare un acquirente alla fabbrica metallurgica di proprietà di Eredi Gnutti Metalli (Egm) di Brescia; nella sede di Confindustria si sono incontrati il rappresentante degli industriali Giuliano De Rozze, sindacati Fiom Cgil e Fim Cisl e il sindaco di Scorzè Giovanni Battista Mestriner per conoscere colui che dovrà trovare un nuovo proprietario. Si chiama Alessandro Costelli, è un ingegnere e opera per la Praxi, una società di consulenza di Torino.
Proprio Egm aveva fatto sapere nei mesi scorsi di voler trovare un tramite che potesse cercare un soggetto interessato a rilevare la fabbrica e, su un ventaglio di tre possibilità, la scelta è caduta proprio su Praxi.
I tempi per arrivare a una cessione non saranno brevi, perché dovrà essere valutato tutto il sito di via Moglianese: quanti soldi si dovrà mettere per avere la ditta? Certamente qualche milione di euro, è indubbio.
Ci vorrà un po’, insomma, ma per fine 2017 si conta di avere le idee piuttosto chiare; di certo, in base agli accordi stipulati al Ministero per lo Sviluppo Economico, il ciclo produttivo dovrà rimanere a Scorzè fino al 30 novembre e non potrà essere toccato.
«Stiamo lavorando per arrivare a una soluzione positiva per tutti» spiega Mestriner «puntando a coinvolgere ogni soggetto interessato. L’importante sarà trovare un investitore serio e che possa continuare la storia produttiva del sito di via Moglianese dove, ricordo, il Comune non è interessato a ipotesi di cambio di destinazione d’uso. Quell’area è e rimarrà industriale». Dunque l’avviso è chiaro: imprenditori interessati e basta. Anche perché, in questo momento in fabbrica la situazione è chiara; dopo la firma dell’intesa poco prima dell’estate, un’ottantina di dipendenti è a casa in cassa integrazione. Ci rimarrà sino fine giugno del prossimo anno e poi si vedrà. L’azienda è ferma, c’è ovviamente la normale manutenzione ma non si è ai ritmi di lavoro di qualche mese fa. Gli operai sperano in una svolta in tempi brevi e parlando con qualcuno di loro, ribadiscono come in Germania si sia investendo molto sui settori automobilisti ed elettronica. Tutti rami dove Ilnor potrebbe dire benissimo ancora la sua, vista la professionalità e le competenza dei suoi uomini. Ma il loro futuro, adesso, passa dalle mani di Costelli.
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