Il sindaco nomina Zottis tutor

Sinistra Italiana: «L’istituzione è diretta da una figura estranea»
SAN DONÀ . Dopo l’incarico di consulente e collaboratore del sindaco, un altro incarico di prestigio per Gino Zottis, questa volta alla casa di riposo. E, anche in questo caso, non percepirà alcun compenso l’ingegnere plenipotenziario, ex direttore Atvo, papà della consigliera regionale del Pd, Francesca Zottis. Ma Sinistra Italiana è polemica su questo nuovo incarico. «Le delibere della casa di riposo», spiegano i referenti, «sono come il vaso di Pandora dal quale non smettono mai di uscire sorprese. Apprendiamo che la casa di riposo, che per legge è dotata di un consiglio di amministrazione di 5 persone di nomina politica, di un presidente votato dalla maggioranza del Consiglio e soprattutto espressione della linea politica strategica della maggioranza del consiglio comunale, di fatto, è diretta da una figura estranea all’istituzione, ma legata da rapporto fiduciario diretto con il sindaco.


«Questa persona», ricordano, «è appunto Gino Zottis. Una delibera gli attribuisce non ben precisati compiti all’interno della struttura. Di fatto una sorta di tutor, una specie di linea diretta con il sindaco in servizio permanente al di là e oltre le eventuali decisioni del consiglio che, quindi, di fatto, a questo punto è esautorato. «Ci chiediamo», concludono, «come possano i consiglieri accettare questa situazione che lede le loro prerogative, il loro mandato e i compiti e le responsabilità che si sono assunti all’atto dell’accettazione dell’incarico. Che ruolo ha Zottis nell’ente e, soprattutto, che livello di autonomia amministrativa e gestionale hanno gli altri soggetti presenti nella casa di riposo?


«Che partita si sta giocando sulla pelle di lavoratori e degenti?», si chiedono, «la casa di riposo ha ancora una gestione in essere o è commissariata in attesa di essere consegnata a un fantomatico consorzio».
(g.ca.)




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