Il silenzio delle calli di notte e il profumo di pane Filippo e Stefania, mestieri vissuti con passione

Filippo Vio da quando aveva 14 anni tutti i giorni si alza alle 3 di notte per andare al lavoro. Sono oramai trent’anni che lo fa. Da Burano, dove vive, a Venezia al mattino. Il percorso contrario il pomeriggio. Spesso con la propria barca, altre volte con i mezzi pubblici. Filippo lavora nel banco di pesce che la famiglia gestisce dagli anni Cinquanta al mercato di Rialto. Ha iniziato il nonno di Filippo che a Burano faceva il pescatore. Ha comprato la licenza e con il tempo il banco dei Vio è diventato uno dei più grandi del mercato. E ancora oggi i Vio resistono in un mercato che giorno dopo giorno perde pezzi. Allo stesso banco lavora anche Andrea, zio di Filippo. Andrea è musicista e ironicamente ha appeso sulla struttura del banco dei fogli dove spiega ai turisti che è vietato fare foto ai pescivendoli. Eventualmente si paga un euro per ogni scatto. Del resto il mercato oramai è rimasto un luogo dove si incontra ancora un po’ di Venezia.
Filippo racconta: «Dopo il viaggio da Burano, quando arrivi a Rialto devi andare al mercato all’ingrosso del Tronchetto per la spesa. La cosa più difficile, se si può usare questo termine, è il fatto che devi tenere presente che il pesce deve finire sul banco e avere un prezzo abbordabile da tutti. Forse noi resistiamo perché siamo parecchio grandi. Comunque non è facile». Pur vivendo ancora a Burano Filippo ama Venezia. Adora una città silenziosa, priva di persone dove poter ascoltare il silenzio. «Tra i luoghi che preferisco c’è la zona della Madonna dell’Orto. Ma anche piazza San Marco. Naturalmente quando non ci sono turisti. Quindi ci passeggio di notte». —
Riproduzione riservata © La Nuova Venezia