Il ritorno del “Moro di Venezia”. Trent’anni dopo di nuovo in laguna

VENEZIA. Il Moro di Venezia I, l'imbarcazione che fece innamorare della vela milioni di italiani durante la Coppa America del 1991, è tornato agli splendori di quasi trent'anni fa, grazie a un imprenditore umbro che vive in Svizzera da 23 anni. La passione per questo sport, per il mare e la storia che ha rappresentato il Moro, ha spinto infatti Gianfranco Natali a diventarne l'armatore.
Una vera e propria avventura, che si è concretizzata dopo lunghi lavori di refitting all'imbarcazione, dalle vernici dello scafo alle vele, dalle sartie a ogni piccolo dettaglio. E sabato il Moro è tornato in laguna, laddove aveva festeggiato la conquista della Luis Vuitton Cup, che gli permise di diventare il primo sfidante italiano della storia dell'America's Cup.
«Come molti uomini, ho cercato quel che non avevo – confessa Gianfranco Natali – Sono cresciuto e vivo dove il mare non c'è, mi sono appassionato alla vela da giovane sul Lago Trasimeno, e oggi sono l'armatore di questa meravigliosa imbarcazione, un pezzo di storia dello sport mondiale, non solo italiano. La gioia me la danno quelle persone, anche veneziane, che mi incrociano per strada e mi chiedono informazioni sul Moro. Capisci, respiri la passione di chi ha vissuto i momenti di gloria di quell'equipaggio che contese agli statunitensi la Coppa America. Una storia meravigliosa che appare quasi infinita».
L'armatore umbro vuole che il Moro I resti a Venezia e farà di tutto per riuscirci, pescaggio permettendo. «Il nome stesso colloca l'imbarcazione in laguna, ma con la deriva a 4,30 metri, la bassa marea è un problema. Spero che questa situazione non ci costringa ad andare altrove, perché non vogliamo lasciare Venezia» aggiunge. Sono 23,23 metri di autentica storia della vela, quelli rappresentati dallo scafo, che riporta ancora il numero velico ITA 07. Il comandante sarà Pier Francesco Dal Bon, mentre la prima uscita in regata è prevista a Chioggia sabato prossimo. Poi non mancheranno la Barcolana di Trieste e la Veleziana in laguna.
«Chi fa parte dell'equipaggio sa che sarà dura vincere – , chiarisce Natali – potevano vincere altrove, su imbarcazioni tecnologicamente più avanzate, ma è l'orgoglio di far parte di questo gruppo di velisti, su un autentico monumento della vela, ad averli portati da noi. Il Moro I è tale e quale a quello che andò in regata nel 1991, e la tecnologia nel frattempo è avanzata. Il refitting, curato dall'architetto friulano Ezio Tavasani, lo ha riportato alla perfezione a quel tempo. Solo alcuni strumenti di bordo sono nuovi, ma nulla è stato motorizzato. Perfino il colore siamo andati a recuperarlo negli Stati Uniti, perché i pigmenti del rosso erano stati scelti da Raul Gardini, riprendendo il colore di una tunica di Marco Polo che vide in un quadro antico. E' stata una impresa completare un restauro conservativo di questo genere».
Il Moro è destinato a gareggiare in tutte le principali regate del Nord Adriatico, ed è motivo di orgoglio anche per l'Amministrazione averlo in laguna. «E’ stato emozionante rivedere il Moro – afferma l’assessore comunale Paolo Romor – una imbarcazione mitica che ha legato il nome di Venezia a una grande pagina dello sport italiano. Ringrazio l’armatore Gianfranco Natali per il refitting eseguito, e per aver scelto di riportarla e tenerla proprio a Venezia, da dove tutto è partito». —
Simone Bianchi
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