Il ricordo della Melato «Mariangela, che donna»

MESTRE. Oggi sarà a Roma per partecipare ai funerali di Mariangela Melato, in programma alle 15 alla Chiesa degli Artisti, e rappresenterà il Policlinico San Marco che ha ospitato l’attrice per quaranta giorni lo scorso anno. Gabriella Visintin, caposala coordinatrice del reparto di Medicina della clinica di via Zanotto, ieri non si è sottratta al ricordo di una persona speciale alla quale ha avuto la possibilità di stare vicino, di curare e assistere assieme ai colleghi del Policlinico. «Mariangela Melato è arrivata da noi il 3 febbraio ed è rimasta in cura fino al 23 marzo» ricorda «era una persona che non conoscevo se non come artista, ma che si è rivelata in tutta la sua grandezza come donna. Amava parlare col personale, e al tempo stesso ad ascoltarci. Il tempo per stare assieme si trovava sempre, però era una persona che amava anche molto la solitudine. Diceva che la ricaricava. Amava la vita, e si doveva vedere come ci incoraggiava nelle difficoltà che stavamo attraversando, tanto che poi scrisse una lettera in nostro aiuto». Il periodo era quello degli stipendi che rischiavano di saltare per il ritardato pagamento da parte dell'Asl 12 dei servizi erogati in convenzione con la sanità pubblica. Tante anche le visite di Renzo Arbore al Policlinico, così come la sorella Anna le era sempre accanto, e un giorno sono arrivati pure i colleghi del Teatro Stabile di Genova per farle visita. «Ricordo Arbore che ci ha regalato i suoi cd musicali», prosegue la caposala «ma anche que lgiorno in palestra con una signora che si lamentava per i dolori sdraiata sul lettino. Ad un certo punto si è accorta chi aveva accanto, riconoscendo Mariangela Melato. Allora si è alzata di scatto come se tutto fosse passato sottolineando che, se c’era anche la Melato, allora il Policlinico era di sicuro la migliore clinica possibile e si sentiva già meglio. Così ricordo anche un giorno in cui mi chiese se ero mai stata a teatro. Le dissi di no. Rimase molto sorpresa. Il giorno seguente mi fece trovare una busta con i biglietti per la stagione del Toniolo. Mi disse: trucco e parrucco, e da stasera si va teatro. Poi mi chiedeva le impressioni su quel che avevo visto. Una donna veramente speciale».
Il vicedirettore generale del Policlinico, Francesco Camisa, sottolinea: «Naturalmente, dopo la notizia della sua morte, abbiamo subito scritto un telegramma alla famiglia. La signora Melato ha comunque sempre manifestato grande semplicità in reparto, pur capendo di stare male, riusciva a farsi amare e apprezzare da chiunque le fosse accanto giorno per giorno. Una persona a volte anche molto silenziosa, ma non per questo in modo negativo. Ci ha lasciato un grande ricordo, non la dimenticheremo mai, davvero una donna unica e siamo felici di aver potuto fare qualcosa per lei quando è stata qui».
Simone Bianchi
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