Il questore chiude il bar Miami

Sottomarina. Troppi rumori e liti nel locale che potrà riaprire tra cinque giorni

SOTTOMARINA. Per mesi i residenti di via Belfiore avevano dovuto sopportare rumori e disturbi fino a tarda ora: urla, risate, discussioni che potevano (anche se non sembra essere accaduto), da un momento all'altro, degenerare in risse o liti violente tra gli avventori del bar Miami. E protestare era inutile dato che i gestori cinesi del locale non facevano cenno di capire i problemi causati dai loro clienti e questi ultimi avevano atteggiamenti ben poco rassicuranti. A ridare un po' di tranquillità a chi abita in zona ci hanno pensato i carabinieri che, ieri, hanno dato esecuzione all'ordine di chiusura del locale, per cinque giorni, emesso dal questore di Venezia. La chiusura coatta è stata disposta a norma dell'articolo 100 del testo unico di pubblica sicurezza che la prevede per i luoghi riconosciuti quali abituali ritrovi di pregiudicati. E della frequentazione poco onorata del bar hanno dato prova i numerosi controlli dei carabinieri eseguiti tra ottobre e marzo, anche in risposta alle lamentele dei residenti che avevano presentato un esposto al sindaco. Le visite dei militari, infatti, hanno accertato la presenza di decine di soggetti malavitosi, pregiudicati soprattutto in materia di spaccio di stupefacenti. In uno di questi controlli, eseguito insieme a personale dell'Ulss 14, è stato accertato che i gestori usavano quello che avrebbe dovuto essere un semplice spogliatoio come dormitorio. Un uso della stanza, quindi, assolutamente irregolare, dal punto di vista igienico, sanzionato con una pesante multa. Comunque, a sommatoria di questi controlli i carabinieri hanno inoltrato al questore la richiesta di chiusura del pubblico esercizio che è stata disposta per cinque giorni. Il provvedimento stabilisce un precedente che avrà il suo peso nei controlli successivi e una eventuale ulteriore sanzione sarà quindi più immediata.

Diego Degan

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