Il Comune blocca l’assalto di Marchi alle quote Save

Ca’ Farsetti dirà no alla fusione con Marco Polo Holding che darebbe al presidente la maggioranza della società
Di Enrico Tantucci

Stop dal Comune al blitz del presidente della Save Enrico Marchi di acquisire la maggioranza della società che gestisce l’aeroporto Marco Polo con un’operazione di fusione per incorporazione inversa, inglobando in essa la Marco Polo Holding che detiene poco più del 20 per cento della capitale della Save.

In questo modo la sua quota salirebbe a oltre il 50 per cento delle azioni con diritto di voto, relegando il Comune (che ha il 14,1 per cento delle quote) e la stessa Provincia di Venezia, che ne detiene circa il 12,3, a un ruolo assolutamente generale. Ma la Consob - la Commissione nazionale che vigila sul controllo delle operazioni di Borsa - dirà sì alla fusione voluta da Marchi a condizione che esso sia approvato anche dalla maggior parte degli azionisti di minoranza. E il Comune - ma anche la Provincia è della stessa intenzione - non accetterà la perdita di “peso” azionario all’interno della Save e dunque di tutta l’area di Tessera, nonostante il “bonus” di 43 centesimi per azioni previsto dall’operazione per invogliarlo ad accettare.

È tutta la maggioranza a premere in questa direzione e la volontà di Ca’ Farsetti dovrebbe essere esplicitata in una commissione consiliare straordinaria convocata per la prossima settimana con l’assessore comunale alle Aziende Antonio Paruzzolo e il rappresentante del Comune nominato dal sindaco Giorgio Orsoni nel consiglio di amministrazione della Save Gabriele Andreola.

«Non vedo perché dovremmo regalare la maggioranza della società dell’aeroporto - commenta ad esempio il consigliere comunale della Lista in Comune Beppe Caccia - ha un signore che ha già ottenuto il suo controllo, sia pure in modo lecito, grazie ai rapporti di amicizia con l’allora presidente della Regione Giancarlo Galan, sottraendola al controllo pubblico».

La stessa opposizione, Pdl compreso, è sostanzialmente contraria a dire sì alla fusione con la Marco Polo Holding, che regalerebbe a Marchi il controllo assoluto sull’aeroporto e sui suoi progetti di sviluppo in un’area strategica anche per la città come quella di Tessera.

Resta però all’ordine del giorno un altro problema: quella della possibile vendite di quote della Save che il Comune già possiede - per un valore di oltre 50 milioni di euro - per restare nei limiti di bilancio imposti dal Patto di Stabilità. Una delibera sarebbe già stata predisposta dagli uffici, ma anche qui è forte la contrarietà della maggioranza. Si spera che l’incontro dell’Anci - l’Associazione nazionale dei comuni italiani - cob il Governo porti le buone notizie attese per l’allentamento dei vincoli del Patto di Stabilità. Altrimenti, l’alternativa alla cessione di quote Save per rispettare gli impegni, sta in nuove alienazioni immobiliari e l’area più appetibile è certamente quella del Tronchetto, legata anche alla zona dell’Interscambio Merci, più altri “spiccioli” che Ca’ Farsetti è ancora in grado di mettere sul mercato.

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