Il Caffè Aurora sfida la crisi «Aperti tutta la settimana»

Quattro giorni di prova e poi la decisione: il Caffè Aurora, il primo a riaprire venerdì scorso in Piazza San Marco dopo quattro mesi esatti di chiusura forzata, continuerà a servire caffè, cappuccini e aperitivi, almeno fino a domenica prossima. Così ha deciso ieri sera il titolare, Sebastiano De Zotti, sfidando la crisi, le incognite, la solitudine dovuta alla (quasi) scomparsa dei turisti.

«La settimana scorsa avevamo pensato di riaprire con la speranza che la situazione potesse lentamente migliorare» spiega De Zotti. Qualche cliente è arrivato, soprattutto durante il fine settimana, per lo più italiani, ma anche qualche straniero. Francesi, spagnoli, americani, probabilmente arrivati dalla vicina base militare di Aviano.

La gestione snella del caffè, almeno in confronto ad altri pubblici esercizi della Piazza che hanno un maggior numero di dipendenti, plateatici più grandi e orchestrine, ha consentito all’Aurora di riaffacciarsi ai piedi del campanile nelle prime giornate di bel tempo, sebbene, a fine inverno, il sole arrivi a riscaldare i tavolini del caffè solo dal primo pomeriggio in poi.

Ma tanto è bastato per avere clienti e ottimismo sufficienti a motivare la riapertura. «Un po’ di movimento c’è stato - continua De Zotti - certo, ben poca cosa in confronto a prima della pandemia, ma siamo stati contenti di aver visto ai nostri tavoli anche qualche veneziano».

Gli altri caffè, per il momento, stanno a guardare e aspettano giorni migliori.

«Per riprendere l’attività sarà necessario che riaprano i musei dell’area marciana e che, almeno, non ci siano più i confini tra regioni» dice Claudio Vernier, presidente dell’Associazione Piazza San Marco e titolare della gelateria Al Todaro, che ha approfittato della chiusura per ristrutturare da cima a fondo il suo locale. —



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