«Idrovia Venezia-Padova progetto non più rinviabile»

Rilanciata la necessità  di terminare l’intervento in chiave anche di scolmatore Consorzi di bonifica sollecitati a un piano di invasi anti siccità
G.mo.

Per affrontare l’emergenza siccità nei mesi estivi, Cia Venezia propone la realizzazione di un piano invasi. Bacini di piccole dimensioni da dislocare sul territorio, con l’obiettivo di fare provvista d’acqua quando ce n’è in abbondanza e poterne disporre nei momenti di penuria. Un intervento che potrebbe tornare utile non solo contro la siccità, ma anche per sgravare i fiumi dell'acqua in eccesso durante gli eventi alluvionali.

«La questione siccità è molto seria, non possiamo più affrontarla come se fosse un’emergenza. È un problema su cui l'agricoltura predica una soluzione da molto tempo», spiega il presidente Paolo Quaggio, «Una proposta potrebbe essere quella di creare dei bacini di contenimento dell’acqua. Servirebbero durante l’autunno per arginare l’eccessiva piovosità, così che l’acqua in eccesso non vada a ingrossare i fiumi. E sarebbero ancora più utili in estate per la siccità. Speriamo che, tramite i consorzi di bonifica, si possa arrivare a determinare alcuni progetti importanti in questa direzione». Già nei mesi scorsi Cia Venezia aveva in programma un giro di incontri con tutti i vertici dei consorzi di bonifica che insistono sul Veneziano, per verificare l’andamento del problema nelle varie zone della provincia e conoscere l’operato dei consorzi. Purtroppo la pandemia ha frenato l’intento, ma gli incontri con i consorzi sono un impegno già scritto nell’agenda delle priorità per il 2022. Cia Venezia rilancia anche il progetto dell’idrovia Padova – Venezia, il cui completamento avrebbe tre finalità: contenimento del rischio idraulico con funzione di scolmatore delle acque del sistema Brenta – Bacchiglione, riqualificazione ambientale del territorio, risoluzione dei problemi di irrigazione dell’area.

«È ormai da qualche anno», conferma Quaggio, «che per la Riviera del Brenta parliamo dell’esigenza di terminare l’idrovia. Da un lato terrebbe sotto controllo il livello della quantità di acqua dei fiumi Brenta e Bacchiglione, facendo da scolmatore. Dall’altro avrebbe, a nostro avviso, una valenza ancora maggiore, agendo da bacino di contenimento per quanto riguarda le siccità estive. Per la zona avere una riserva d’acqua di tale genere sarebbe un grande vantaggio». —

G.MO.

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