I pescatori: «Buonsenso o distruggete mezza città»

La flotta di fronte alle sanzioni per le partenze anticipate Alle multe si somma la perdita dei punti della licenza A rischio un mese di lavoro

CHIOGGIA

I pescatori chiedono un briciolo di buonsenso affinché la marineria chioggiotta, la prima forza economica della città, non venga affossata e messa in ginocchio dalle sanzioni e rispettive perdite di punti nelle licenze di pesca che sono cominciate ad arrivare in questi giorni per alcuni violazioni retroattive della regola che vuole che, alla domenica, le barche mollino gli ormeggi solo a partire dalla mezzanotte e non prima, come è stato riscontrato dalla Guardia Costiera.

La partita si giocherà tra le Capitaneria di Porto di Chioggia e Venezia, perché il fondato rischio che lunedì, quando terminerà il fermo biologico, diverse imbarcazioni rimangano a riva senza prendere la via del mare porterebbe davvero ad un disastro economico per la marineria clodiense.

La situazione però è più ingarbugliata del previsto. Ci sono infatti alcuni natanti che hanno già ricevuto più di una notifica (c’è anche chi è arrivato a cinque) con la conseguente perdita di tutti i punti nella licenza di pesca che per la barca significa il fermo amministrativo almeno per un mese che, sommato ai quaranta giorni di fermo biologico, rappresenta un vero e proprio salasso dal punto di vista economico oltre che per gli armatori anche per i pescatori (e rispettive famiglie).

Nei giorni scorsi alcuni rappresentanti di categoria hanno incontrato il comandante della Capitaneria di Porto il quale sembra si sia reso disponibile al dialogo, nel rispetto però della legge che, seppur discutibile, va rispettata. Ed è forse questo il punto dolente dell’intera faccenda, perché anche per una sorta di cattivo vezzo era quasi normale che le barche mollassero gli ormeggi qualche minuto prima di mezzanotte, che non porta alcun vantaggio dal punto di vista economico, ma che era quasi una sorta di abitudine dovuta anche al fatto che non è nemmeno semplice per una intera flotta, delle dimensioni di quella chioggiotta, staccarsi da riva tutti nello stesso momento dopo la mezzanotte, con il rischio di intasamento nel prendere la via del mare.

«La legge», dicono i pescatori, «va sicuramente rispettata, ma serve anche un minimo di tolleranza perché sanzionare le barche per anticipi di un quarto d’ora o dieci minuti appare quantomeno esagerato e la stessa sanzione non è adeguata agli eventuali vantaggi che questo comporta».

I provvedimenti hanno colpito principalmente i pescherecci dediti alla pesca a strascico, con i cosiddetti “ramponi” , che devono sorbirsi in pratica dieci ore di navigazione, tra andata e ritorno, per due ore di pesca. Non hanno, invece, questo problema le “volanti” che rimangono in mare per più giorni e non hanno quindi l’esigenza di staccarsi prima. Ieri i pescatori hanno incontrato anche l’assessore Stecco mettendo sul tavolo tutti i problemi di un settore che non conosce pace. —

Daniele Zennaro

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