I fratelli Alajmo sbarcano nell’isola della Certosa Nasce la nuova Hostaria tra laguna e moscardini

il progetto
Un’idea nata in pieno Covid-19 e ora la famiglia Alajmo si tuffa in una nuova avventura. Si chiama Hostaria in Certosa, si trova nell’omonima isola, è stata aperta ieri e lo rimarrà per tutta l’estate. Un posto ideale per la colazione, degustare un tramezzino accompagnato allo spritz, sedersi a pranzo, consumare un gelato al pomeriggio, l’aperitivo, chiudere la giornata con la cena e proseguire con un cocktail. Il tutto con la collaborazione di Alberto Sonino, fondatore del Vento di Venezia.
Fino a due mesi fa il progetto non era neppure nato. Poi è bastato un semplice messaggio e far partire la proposta. «È una storia incredibile» spiega l’amministratore delegato del Gruppo Raffaele Alajmo, che comprende il tristellato Le Calandre di Rubano e il Gran Caffè Quadri di Venezia «perché fino al mattino di sabato 25 aprile non esisteva nemmeno l’idea. Mi arriva un messaggio di Sonino e tutto ha inizio. Il locale nasce anche dal contributo di molti del nostro staff animati dalla voglia di ripartire, di far rivivere Venezia, di ravvivare la laguna e accogliere i nostri ospiti».
Hostaria in Certosa può ospitare un centinaio di persone all’aperto e un’altra trentina dentro, oltre a lounge e salottini vari. Sorge alla fine del pontile del vaporetto e ha tratti di una moderna osteria dagli interni con molti dettagli nautici, a partire dalle divise del personale fatte con materiali tecnici che ricordano quelli degli equipaggi degli yacht. «Fino a un decennio fa» aggiunge Sonino «la Certosa era una delle molte isole abbandonate della laguna. È oggetto di un programma di rigenerazione urbana gestito dalla società Vento di Venezia che sta un po’ alla volta trasformando lo stabilimento industriale militare dismesso in un grande parco». Il menù prevede piatti con ingredienti locali; si va dai moscardini all’aglio, olio, limone e prezzemolo con patate bollite, la tartare di ricciola con insalatina e salsa tartara, gli spaghetti alle vongole, olio extravergine, peperoncino, sedano e pomodoro. E ancora, proposte a base di carne, verdure, dessert. «Il desiderio di ritrovarsi in un ambiente libero in mezzo alla laguna» dice lo chef tristellato Massimiliano Alajmo «ci consente di proporre una cucina facile, immediata, comprensibile che rassicuri tutti i palati e racconti, attraverso la semplicità, la bellezza del nostro territorio». —
alessandro ragazzo
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