Hotel di Cortina a fuoco fiamme scatenate da una cicca

Una cicca avrebbe scatenato le fiamme. Un toast bruciato aveva fatto zittire l’allarme dell’hotel Majoni di Cortina, pochi giorni prima. Nessun segnale. Due circostanze emerse già nella prima udienza...

Una cicca avrebbe scatenato le fiamme. Un toast bruciato aveva fatto zittire l’allarme dell’hotel Majoni di Cortina, pochi giorni prima. Nessun segnale. Due circostanze emerse già nella prima udienza del processo per l’incendio colposo del 28 dicembre 2010 allo jesolano Angelo Comin, per aver realizzato impianto di rilevazione e segnalazione manuale senza un progetto (obbligatorio dal 1990); al direttore riminese Roberto Mazzotti per non aver visionato le procedure del ripristino dell’impianto di rilevazione e tacitato il sistema; al tecnico della ditta antincendio, l’altro jesolano Stefano Bars, per aver attestato positivamente i controlli dell’impianto, senza il progetto e la verifica sull’efficacia delle segnalazioni; al presidente trevigiano del CdA, Efrem Erasmo Zanchetta per aver proseguito l’attività senza il progetto, tralasciato la formazione del direttore, e per non aver isolato le varie vie di comunicazione.

I carabinieri sono intervenuti alle 2.10, una ventina di minuti dopo i pompieri, che si trovavano a pochi metri per un incidente. Il maresciallo ha raccontato le indagini: la prima ipotesi era che il fuoco fosse nato da un portacenere parzialmente bruciato in un ripostiglio al primo piano e si fosse propagato su un condotto di legno che si usava per far arrivare la biancheria dai piani. La centralina nell’ufficio del direttore funzionava e c’era un adesivo sull’interruttore, ma nessuna sirena. I due pompieri, e anche un architetto, hanno sottolineato il fatto che nessuno aveva sentito l’allarme. Peraltro quello stanzino delle donne delle pulizie (qualcuna fumava) aveva la porta e questa camera verticale in legno. Ci volevano dei lavori, ma ogni anno venivano prorogati. Mai nemmeno cominciati.

Gli evacuati furono 74: quella notte fu l’addetta alla reception a bussare alla camera del direttore per avvertirlo che c’era un incendio e ieri ha anche ricordato quel falso allarme del toast bruciato.

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