Guerra con i cartelloni sulla Treviso Mare L’Arsenale apre e punta sul discount

RONCADE
La guerra continua. Dopo 15 anni di freno a mano all’apertura del mega-outlet commerciale di Roncade (65 milioni di euro di investimenti, 50 negozi, 25 mila metri quadrati di superficie coperta di cui 17 mila di negozi, una superficie totale di 60 mila metri, 1700 posti auto) da parte della concorrenza e del piccolo commercio cittadino e paesano, il conflitto è sotto gli occhi di tutti sulla Treviso-Mare. Ogni due poster che inneggiano al nuovo (L’Arsenale), ce n’è uno che ricorda che poco lontano c’è il Lidl di via Vivaldi, il Despar, il Valecenter di Marcon, il Piave di Spresiano, il Tiziano di San Biagio. L’unico a non mordere è l’Emisfero, che, arrivando da Treviso, precede il mega-multistore roncadese e punta, evidentemente, molto sull’effetto-attrazione-precoce.
L’INAUGURAZIONE
Ciò che per tre lustri ha tenuto fermi i 65 milioni del gruppo Basso ora prende la forma di una disfida in propaganda. E ieri, in questo clima, L’Arsenale si è aperto ufficialmente. Questa serie di cubi inanellati in forma di “U” hanno subito, fin dalle prime ore della giornata, l’assalto, non troppo furibondo, del pubblico, deciso a scoprire cosa lo aspetta. L’Arsenale, in rodaggio e non ancora riempito di negozi, ha risposto da alunno diligente: raddrizzando il fiocco, mettendo in mostra il potenziale (sconti, iniziative speciali) per catturare i possibili futuri clienti, con surplus di giochi e saltimbanchi, mentre battagliava con la cartella imperfetta (allarmi antitaccheggio da tarare e molto altro). Mattinata con viavai di tecnici, ragazze immagine, gonfiatori di palloncini-omaggio, e pomeriggio molto meno teso.
Giro di prova
Partiti dal supermercato Aldi, marchio tedesco, abbiamo scoperto la sua somiglianza con altri hard discount: se all’interno a guidare le danze sono gli alimentari (ieri 30% di sconto sulla frutta e verdura, 50% su molti generi e tagli di carte), vi si possono trovare offerte “di giornata” (limitate nel tempo) che sotto l’insegna “Wow” propongono dalle minuterie-casalinghi al banco-sega circolare, transitando per attrezzatura fai da te, piccoli elettrodomestici, cuscini, scarpe e vestiario, ciabatte e pentolame spicciolo. All’uscita si sbatte contro un negozio di oreficeria e orologeria, uno dei tre presenti nella “U” commerciale. Sempre nel settore “beni per la persona” troveremo, più avanti, l’erboristeria, quindi la profumeria affacciata a un’isola “in corridoio” che vende la stessa mercanzia, mentre tra i servizi troviamo di tutto un po’: dal Caredent che si occupa di odontostomatologia a prezzi si suppone “facili” (ma non è ancora aperto) al centro lavasecco che propone la promozione dello stiro camicia a 1, 5 euro, ogni genere di compagnia telefonica (per ora Tim, Vodafone e Wind-Tre), un’agenzia viaggi, un parrucchiere per uomo e per donna, una parafarmacia non ancora aperta. L’apertura delle porte dell’Arsenale ha sorpreso numerosi negozi che non sono riusciti ad aprire concretamente i battenti la annunciano in vetrina “stiamo arrivando” . Tra questi un negozio di “pet” Arcaplanet, due di beni per la casa (Tag e Tedi), quattro di abbigiamento. Aperti invece tutti i punti di riferimento per la ristorazione anche fast, tra i quali una pizza da gustare “in cammino” , una piadineria e una gelateria all’insegna del compra-e-fuggi. Impossibile trovare un ristorante. Tutto è perfettamente intonato, anche nel negozio di scarpe. Ma in giro non c’è un cinese. –
Toni Frigo
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