Giovanna e Pietro Borella inseparabili anche nell’ultima sfida contro il Covid-19: lutto a Venezia

Lei milanese, lui veneziano, si erano conosciuti in spiaggia. Se ne sono andati pochi giorni dopo l’uno dall’altra
Giovanna Fugazza e Pietro Borella
Giovanna Fugazza e Pietro Borella

VENEZIA. Gio’ e Piero, una vita insieme stroncata a pochi giorni di distanza dal coronavirus. Sembrava che avessero superato anche questa. Giovanna Fugazza detta Giò di 84 anni e il marito Pietro Borella di 89 detto Piero, erano insieme da 61 anni, vivaci come quando si erano conosciuti al Lido, nell’estate del 1959. Lei, milanese di 23 anni, lui veneziano di 28. Il mare, il sole, gli amici e il colpo di fulmine. Gio’ la creativa. Piero il concreto.

«Si completavano come caratteri», racconta la figlia Esmeralda, mamma di Alvise e Bianca, i nipoti di 24 e 26 anni. «Mia mamma era una grandissima lettrice, divorava ogni tipo di libro. Amava la poesia e il bridge. Mio padre, che si occupava della vendita di gioielli, era invece molto pragmatico».

Gio’ e Piero stavano attenti, ma il Covid-19 in qualche modo è riuscito a insinuarsi nella loro casa prima di Natale e a portarsi via prima lui, il 28 dicembre, e giovedì lei.

«Quello che è veramente doloroso del Covid è che quando ti capita che si ammali una persona vicina non la puoi vedere e ti senti impotente», spiega la figlia, ricordando che i funerali della mamma saranno martedì alle 10,30 ai Gesuati. «Questa impotenza ti crea un senso di colpa fortissimo perché non riesci ad aiutare chi ami e questo fa soffrire tantissimo».

Entrambi se ne sono andati improvvisamente perché non avevano sintomi particolari, se non qualche linea di febbre e un po’ di mal di gola. La malattia si è complicata nel giro di pochissimo. «Quando mio papà è stato ricoverato, mia mamma continuava a chiedere se era morto, ma noi le abbiamo detto che aveva una complicazione con il pace-maker», prosegue la figlia.

«Ho avuto il sospetto che lei non stesse bene perché non aveva letto i libri che le avevo regalato Diceva di essere stanca». In realtà aveva già in corso una polmonite bilaterale, peggiorata il giorno dopo la morte del coniuge. «I miei hanno viaggiato tantissimo, dall’India all’America», racconta la figlia. «Dopo 61 anni sempre insieme, se ne sono andati ancora una volta insieme». —



© RIPRODUZIONE RISERVATA
 

Riproduzione riservata © La Nuova Venezia