«Gigolò tra i migranti di Jesolo». Il caso arriva in Consiglio

La denuncia dei consiglieri Pavanetto e De Zotti: «Ci dicono che quelle foto sono scattate dalla Croce rossa di via Levantina: se confermato si provveda subito». Gli annunci per signore annoiate  

JESOLO. African gigolo. Ragazzoni di colore che in rete hanno proposto la loro compagnia a signore annoiate e sole che magari vogliono trasgredire con qualche stallone arrivato da lontano. Gli annunci sono comparsi in rete e subito registrati dai social che hanno iniziato a parlarne evidenziando un fenomeno che già era emerso nella zona della Laguna del Mort tra Jesolo ed Eraclea, nelle estati roventi sulle spiagge del nudismo sfrenato e lo scambismo.

Adesso la proposta è stata formalizzata su un sito dedicato agli incontri mercenari, dove giganteggia anche la foto a petto nudo, madido di sudore, di un giovane di colore che annuncia prestazioni da Formula Uno.

La pruriginosa novità è arrivata fino ai banchi del Consiglio comunale di Jesolo, dove Lucas Pavanetto e Christofer De Zotti hanno fatto un salto sulla sedia e stanno preparando interrogazioni, informando anche Roma su quanto sta accadendo a Jesolo. Tra i social, Occhio Jesolano ha raccolto già delle segnalazioni di chi si era accorto della sospetta inserzione, riconoscendo anche il punto in cui sono state scattate le foto.



«Accogliamo con preoccupazione questa segnalazione» hanno detto i consiglieri Pavanetto e De Zotti «è doveroso effettuare tutti gli approfondimenti del caso prima di dare giudizi, ma riteniamo indispensabile che sia appurato se questa persona sia effettivamente un ospite della struttura della Croce Rossa in via Levantina. Nel caso questo fosse vero, ci chiediamo se lo status di rifugiato o comunque in attesa di riconoscimento, e quindi la spesa sostenuta dallo Stato italiano, siano compatibili con attività come quelle segnalate. Chiediamo quindi la massima attenzione e il più scrupoloso approfondimento su questa vicenda e le conseguenti azioni».

I migranti alla Croce Rossa fanno sempre discutere. In questi mesi molti si attendevano un trasferimento definitivo dalla struttura di via Levantina, ma la comunicazione dalla Prefettura non è mai arrivata e quindi è lecito attendersi che restino dai 3 ai 6 mesi ancora. O anche di più, magari un altro anno.

Del resto Jesolo non ha aderito ad altri programmi di accoglienza diffusa nel territorio e così sono stati tutti concentrati alla sede della Cri. In tutto sono sempre nel numero di circa 120, con qualche trasferimento, subito rimpinguato come avviene ormai da diversi anni a questa parte. Finora i casi di denuncia per reati commessi sono stati limitati e in generale i migranti si sono comportati correttamente, cercando anche di integrarsi, studiare e lavorare durante la stagione estiva. Non ci sono mai state lamentele e anche quest'ultimo episodio non dovrebbe causare problemi, salvo accendere l'ennesima discussione tra i pro e contro l'ospitalità al lido di Jesolo. —


 

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