L’addio a Luca, morto 26 anni dopo l’incidente sugli sci: «L’amore è più forte del dolore»

A Concordia Sagittaria l’ultimo saluto a Luca Romanin. In prima fila la compagna Michela e i familiari. Il parroco: “Accanto a lui c’è stato sempre l’amore, anche nel dolore”

Un momento del funerale di Luca Romanin, morto 26 anni dopo l'incidente sugli sci
Un momento del funerale di Luca Romanin, morto 26 anni dopo l'incidente sugli sci

Si sono svolti nella mattinata di oggi, lunedì 6 ottobre, giorno di San Bruno, i funerali di Luca Romanin, celebrati nella cattedrale di Santo Stefano a Concordia Sagittaria.

In prima fila la compagna Michela, accanto alla madre e ai familiari.

Una cerimonia sobria e raccolta, con circa 150 persone, segnata da momenti di forte commozione. A celebrare il rito funebre è stato don Natale Padovese.

Durante l’omelia, il parroco ha ricordato la vita di Luca, la sua passione per lo sport e la forza con cui ha affrontato le conseguenze del grave incidente sugli sci che lo aveva reso immobilizzato.

«Tremenda è stata la conseguenza dell’incidente – ha detto don Natale – ma la grande realtà è stata l’amore. Eri privato di tutto, ma l’amore c’era. Accanto a te, giorno e notte, persone si sono prese cura di te».

Il sacerdote ha poi rivolto un pensiero alla compagna Michela, definendola “la buona samaritana che non lo ha mai lasciato e lo ha accompagnato fino all’ultimo passaggio verso la vita nuova”.

Il rito si è concluso tra gli abbracci e le lacrime dei presenti. Prima dell’“Ave Maria” cantata dal coro parrocchiale, in chiesa è risuonata “Wish You Were Here” dei Pink Floyd, scelta per ricordare Luca con la musica che amava.

All’uscita, il sole che illuminava il sagrato ha accompagnato simbolicamente il suo ultimo viaggio.

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