Ferro: «Andiamo uniti a Roma per bloccare il deposito di gpl»

. Il vertice urgente sul deposito gpl di Punta Colombi, convocato per domani al ministero dello Sviluppo economico (Mise), riaccende le speranze anche dell’amministrazione comunale che arriverà a Roma con precise richieste.
Sindaco Ferro è soddisfatto di una convocazione così veloce?
«Assolutamente sì. Già era stato per noi importante essere ricevuti assieme al comitato No Gpl al Mise giovedì scorso, dopo l’udienza al Consiglio al Stato. In quell’occasione ci era stato promesso un nuovo incontro, ma non immaginavamo che fosse convocato con tempi così rapidi. È il segnale che il caso di Chioggia sta a cuore anche alle massime istituzioni e che i ministeri hanno compreso l’importanza della problematica».
Cosa si attende da questo incontro a cui saranno presenti i tre ministeri (Mise, Mit, Mibact), la Costa Bioenergie, il Comune e il comitato?
«Mi attendo che venga messa in discussione l’attivazione dell’impianto, che siano valutati tutti gli aspetti critici sollevati finora da più parti. Penso alla mancanza dell’autorizzazione paesaggistica (oggetto del ricorso al Consiglio di Stato, ndr), alla titolarità dei terreni, al passaggio e ormeggio delle navi gasiere, al collaudo della banchina».
Cosa chiederà nello specifico ai ministeri l’amministrazione di Chioggia?
«Al tavolo, a cui parteciperò assieme al vicesindaco Marco Veronese, che ha seguito la vicenda passo passo, mi presenterò con una bozza in cui solleviamo alcuni punti carenti nelle autorizzazioni. Chiederemo che sia rimesso in discussione il progetto tenendo conto di questi punti oscuri e coinvolgendo gli enti che non si sono espressi nella Conferenza dei servizi del 2015».
Com’è la sensazione dopo l’udienza del 24 gennaio al Consiglio di Stato?
«Siamo fiduciosi. È positivo che l’Avvocatura di Stato non si sia battuta per difendere l’impianto e non abbia sostenuto la sua memoria difensiva, rimettendosi sostanzialmente alla decisione che prenderanno i giudici. Attendiamo il verdetto del Consiglio di Stato, ma riponiamo molte speranze anche nella disponibilità che negli ultimi giorni hanno dimostrato i ministeri e che viene confermato da questa convocazione urgente. Abbiamo ancora tante carte da giocare».
In questi due anni e mezzo di mandato, avete mai avuto contatti diretti con i vertici di Costa Bioenergie?
«No, non ci sono mai stati incontri con la ditta proprietaria dell’impianto. Negli ultimi giorni erano passati in municipio alcuni tecnici della società per fissare un appuntamento, ma credo che l’incontro al Mise sia l’occasione migliore per un confronto tra tutte le parti coinvolte. Mi auguro che la ditta abbia la consapevolezza di avere contro non solo un’intera città, ma anche le istituzioni governative e che arrivi a Roma pronta a rivedere la sua posizione». —
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