FEMMINICIDIO / Giorgio Ortis indagato per l'omicidio di Silvia Gobbato, uccisa mentre faceva jogging con lui

Gli investigatori hanno ascoltato e riascoltato il racconto di tre persone collegate alla  praticante legale di San Michele al Tagliamento uccisa a coltellate. I Ris al lavoro alla luce delle fotoelettriche

UDINE. I Carabinieri del Ris di Parma e del Nucleo investigativo di Udine hanno intensificato questa mattina i rilievi nell’area lungo l’ippovia del Cormor, nella periferia udinese, dove ieri è stata uccisa a coltellate Silvia Gobbato, legale di 28 anni, mentre faceva jogging con un amico.

Proprio l’amico, Giorgio Ortis, figlio dell’avvocato Gianni nel cui studio la ragazza svolgeva il praticantato, è stato iscritto nel registro degli indagati «come atto dovuto», secondo quanto precisato dagli inquirenti.

Gli investigatori stanno intanto tentando di ritrovare il coltello con il quale la ragazza è stata uccisa. Per questo l’area del Cormor è setacciata anche con l’utilizzo di metal detector.

Giorgio Ortis è stato portato oggi sul luogo del delitto. In tuta da ginnastica, giubbotto, occhiali da sole e cappellino da baseball, Ortis, ha ricostruito assieme ai carabinieri i propri movimenti: sia quelli assieme a Silvia sia quelli che, secondo il suo racconto, avrebbe compiuto da solo dopo aver distanziato l'amica e collega a causa della diversa velocità di corsa.

Il corpo di Silvia secondo gli investigatori mostrava parecchie coltellate. La vittima lavorava come praticante legale dello studio Ortis, l'avvocato udinese che era candidato a sindaco nel 2008. Anche  Silvia Gobbato, aveva provato a entrare in politica ed era stata candidata alle amministrative del 2011 a San Michele al Tagliamento nella lista "Camminiamo Insieme" che sosteneva Giampiero Bandolin a sindaco. Praticante legale, aveva passato l'esame scritto per diventare avvocato e tra poche settimane, in ottobre, avrebbe dovuto sottoporsi alla prova orale. Stimata e benvoluta da tutti, abitava coi genitori, anche se pare avesse costituito un domicilio a Udine per non dover quotidianamente fare la pendolare dal Veneto al capoluogo friulano.

Il delitto. La giovane stava facendo jogging con il figlio dell'avvocato Ortis sulla "ippovia", la pista anche ciclabile che da Udine porta a Buja, partendo dal parco del Cormor. L'amico ha affermato di aver allungato il passo e di averla persa di vista.Un passante, verso le 14, ha visto sulla strada il telefonino della giovane e poi ha scorto tracce di sangue e ha dato l'allarme.

Le indagini sul campo. Nella zona stanno operando gli investigatori della scientifica. Sul corpo della giovane sono state contate una decina di coltellate, su varie parti del corpo tra cui l'addome e il dorso. Silvia Gobbato è stata ritrovata supina a sei - sette metri dalla strada bianca. Il giovane che l'accompagnava ha dichiarato di averla distanziata di varie centinaia di metri e di essersi poi messo ad aspettarla, senza più vederla arrivare. Gli investigatori stanno ascoltando la sua versione e quella dell'uomo che ha trovato il telefonino macchiato di sangue. Il lavoro degli inquirenti, impegnati a fare luce sull'omicidio, è continuato per tutta la notte. Il luogo del delitto è stato illuminato a giorno per permettere ai Ris di setacciare tutta l'area, centimetro per centimetro. Si cercano impronte, tracce e anche l'arma del delitto che l'assassino potrebbe avere abbandonato prima di darsi alla fuga.

Gli interrogatori. Nella caserma di viale Trieste intanto i carabinieri hanno ascoltato e riascoltato il racconto di diverse persone.  Al momento nessuno risulta ancora iscritto nel registro degli indagati ma il pubblico ministero Marco Panzeri e il procuratore aggiunto Raffaele Tito sono ancora al lavoro.  In particolare gli investigatori stanno analizzando quanto detto da tre persone:  l'ex fidanzato di Silvia Gobbato, l'uomo che ha trovato il telefonino insanguinato e dato l'allarme e il figlio dell'avvocato Ortis, anche lui praticante, che le aveva trasmesso la passione per il jogging. Entrambi facevano parte del gruppo marciatori udinesi. Spesso, come è accaduto oggi, andavano a correre insieme. L'ippovia del Cormor era uno dei tratti che percorrevano per tenersi in allenamento, come fanno molti appassionati di corsa della zona udinese, in una zona molto frequentata. Probabilmente quando si è verificata la tragedia i due avevano quasi terminato il percorso. Il ragazzo, come spesso capitava, era andato avanti, con il suo passo più veloce. Poi si era fermato ad aspettarla, ma non vedendola arrivare è tornato indietro a cercarla e ha incontrato un altro passante che gli ha riferito di aver trovato un cadavere. I due uomini hanno quindi dato l'allarme. Entrambi sono stati a lungo sentiti dagli inquirenti come persone informate sui fatti.

La rabbia del Procuratore. «Questa sembra ormai diventata una terra di omicidi, una zona pericolosa». Non ha esitato ad esprimere i proprio sgomento il capo della Procura della Repubblica di Udine Antonio Biancardi nel commentare l’ennesimo femminicidio, un atto di ferocia nei confronti di un’altra giovane vittima. «È diventata una terra pericolosa questa - ha commentato sconfortato i procuratore capo – dove la violenza dilaga, i tempi sono cambiati, le pene sono miti anche in caso di delitti gravi e i tempi per completare il procedimento giudiziario ed arrivare al terzo grado di giudizio sono lunghi».

“Siamo più che mai in alto mare”. Così il capo della Procura di Udine Antonio Biancardi sull’omicidio di Silvia Gobbato. Le indagini volte a scoprire l’autore del delitto procedono “a tutto campo. Si sta facendo il possibile - ha precisato Biancardi - ma per ora non ci sono novità”.C’è qualche indagato? “Non abbiamo nè un indiziato nè un indagato”. Giorgio Ortis è stato iscritto nel registro degli indagati “per un atto dovuto, ma ripeto, per quanto riguarda le indagini siamo in alto mare”.Biancardi ha aggiunto che le indagini sono ora volte alla ricerca dell’arma del delitto, cioè «del coltello a lama larga con il quale sono state inferti 12 fendenti sul corpo della giovane» di cui almeno 4 mortali.

“Abbiamo ricostruito quanto accaduto almeno in 45 minuti, fra le 13 e le 13.48, ora in cui è arrivata la telefonata che ha lanciato l'allarme”, ha aggiunto Biancardi precisando anche che “la ragazza non aveva subito pregresse azioni persecutorie”.

Infine il Capo della Procura di Udine ha confermato che l’autopsia su Silvia Gobbato «sarà eseguita domani

 

L'avvocato Ortis. «Sono sconvolto». Sono queste le prime parole pronunciate dall'avvocato udinese Gianni Ortis, noto per essere stato in passato anche candidato sindaco della città, presso il cui studio legale Silvia Gobbato aveva completato il praticantato. «Era una ragazza bravissima, dolcissima. Quello che è successo è qualcosa di assolutamente inspiegabile. Aveva superato lo scritto dell'esame di avvocato con successo, era risultata seconda tra tutti i candidati della Corte d'Appello di Trieste. Doveva fare l'orale il 7 ottobre».

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