Esonda il Livenza, paura a Caorle. Black out diffusi in Veneto Orientale

PORTOGRUARO. Ondata di maltempo violenta in tutto il territorio, cresce l’ansia per i fiumi, mentre diverse manifestazioni sono state annullate e alcune partite di calcio dilettantistiche sono state rinviate. Il Veneto orientale, solo nel mandamento opitergino mottense, in provincia di Treviso, è stato interessato da una bomba d’acqua che ha coinvolto anche il Pordenonese. Pioggia in Friuli e fiumi pieni nel Veneziano. Nel resto del territorio aumenta il livello corsi d’acqua e nei fossati. . Lievi le mareggiate a Caorle e Bibione, dove il vento da scirocco è girato in libeccio, con punte di 37 nodi.
A Caorle è esondato il Livenza in zona Traghetto: preoccupazione generale perché qui il maltempo, lo scorso novembre, aveva fatto molto male. La mareggiata non si è portata via grandi fette di arenile, ma ha creato comunque disagi specialmente a Ponente e a Porto Santa Margherita. Sulla foce del Livenza si è registrata la parziale esondazione all’imbarco del traghetto, il cui servizio è sospeso per il periodo invernale. Il rio Interno non ha destato preoccupazioni particolari. Già venerdì sera il comitato di festeggiamenti di Caorle Wonderland aveva deciso di rinviare le manifestazioni in programma.

L’intensità del vento è aumentata notevolmente nel corso della mattinata. Sbalzi elettrici a Portogruaro.
Venerdì sera carico di disagi nella frazione di Summaga, dove si sono registrati più black out ravvicinati, almeno cinque in mezz’ora. Sempre a Summaga il livello del fiume Reghena è aumentato notevolmente, viste le piogge molto abbondanti in Friuli. Il Lemene è al di sotto del livello di guardia, ma cresce.
Allerta per il Tagliamento. Ieri a mezzogiorno il fiume si attestava attorno ai 5 metri tra Latisana e San Michele. Il vero problema però è a monte, in quanto a Venzone la piena ha superato quota 2 metri e 40. Quindi è scattato il pre allerta a valle. Si teme una piena superiore ai 7-8 metri. Non è così rara una piena a Natale, avvenne anche nel 2005, anno in cui Bibione venne colpita da un intenso nubifragio che provocò vasti allagamenti.
E proprio sul problema degli allagamenti provocati dal Tagliamento, il capo della Protezione civile Angelo Borrelli ha dato il suo placet al tavolo tecnico fra Veneto e Friuli chiesto dal sindaco di San Michele, Pasqualino Codognotto. «Ci vuole un accordo di collaborazione finalizzato a garantire la mitigazione del rischio idraulico lungo l’asta fluviale del fiume Tagliamento». «Per il raggiungimento degli obiettivi», annuncia Borrelli, «verrà costituito un gruppo di intervento formato da un componente designato dal Dipartimento, uno dall’Autorità di distretto, uno dalle Regioni Veneto e Friuli e tre componenti designati rispettivamente dai Comuni dell’alto, medio e basso corso del fiume Tagliamento».
È nato così il “Gruppo di lavoro sicurezza sul Tagliamento”. Lo scopo è creare interventi sul medio corso del fiume, e raggiungere così la messa in sicurezza di Latisana, San Michele, Lignano e Bibione durante le piene storiche. Lo hanno deciso i primi aderenti, ovvero il consigliere regionale veneto Fabiano Barbisan; il consigliere regionale della Regione autonoma Friuli, Maddalena Spagnolo; il sindaco di San Michele, Pasqualino Codognotto; il sindaco di Latisana, Daniele Galizio; il sindaco di Lignano Sabbiadoro, Luca Fanotto; il sindaco di Ronchis, Manfredi Michelutto.
Il Gruppo di lavoro vuole coinvolgere anche i sindaci a monte del Tagliamento, nei comuni tra gli altri di Gemona, Venzone, Pinzano o Vivaro, per raccogliere e ordinare i materiali, e studiare soluzioni progettuali di contenimento. —
Rosario Padovano
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