Esami di maturità a Venezia: Benedetti, Algarotti e Pacinotti tra i cento spunta anche una lode

I racconti dei diplomati con il massimo dei voti: «Strano vedere i prof con la mascherina e l’immagine deformata dal plexiglas»

VENEZIA. «Com’è stato il mio orale? Surreale. La situazione era molto più tesa del solito: i prof indossavano le mascherine e la loro immagine era “filtrata” da uno schermo in plexiglas. Ma rivederli dopo mesi è stato emozionante. Non come tornare in classe dopo le vacanze, è stato diverso».

Alessio Mattiuzzo, centino al Liceo Benedetti di Venezia, riavvolge il nastro di qualche giorno. Nella scuola lagunare è stata una maturità diversa da quella affrontata dai liceali di tutti gli altri istituti della provincia.

«Regole ferree, come era giusto che fosse. Anche perché siamo rimasti scottati dalla scomparsa del dirigente Davide Frisoli, proprio a causa del Covid» spiega Michele Bascone, centino del Liceo veneziano. Come lui, anche Margherita Montavoci, compagna di scuola, ha raggiunto il punteggio massimo. «Temevo l’esame unico, mi spaventava l’idea di dovermi giocare tutto in poco più di un’ora. E invece ora ho un “biglietto” staccato per studiare Bioingegneria molecolare all’Imperial College di Londra».

Ed è stato ugualmente bravo Andrea Nicolò Ballarin, della stessa classe. «Che strano è stato questo esame. Per come si erano messe le cose, temevo che lo avremmo sostenuto da casa. Per fortuna siamo riusciti a farlo in presenza».

Nella V B dello Scientifico veneziano sono stati registrati quattro “100” , tra cui una lode. «Vedere la lode vicino al numero “100” è stata proprio una bella soddisfazione. Partivo dal massimo dei crediti e sapevo di avere fatto un bell’orale, quindi un po’ me lo aspettavo. Ma è stato ugualmente emozionate» le parole di Matteo Gambato, il più bravo della classe. Tra i “centini” veneziani, la soddisfazione è tanta. Eppure un po’ di amaro in bocca, come è normale che sia.

«Mi è dispiaciuto non sostenere le due prove scritte. Avrei voluto condividere la tensione dell’esame insieme ai miei compagni di classe. Penso che sia una delle cose più belle della maturità. Però è andata bene così, anche perché me la sono sempre cavata meglio all’orale» spiega Alice Ranzato, orgogliosa del suo “100” conquistato all’Algarotti. Ed è un pensiero che trova concorde la compagna di classe (centina, ovviamente) Eleonora Buoso.

«L’ultimo anno è quello in cui mettere da parte i vecchi dissapori tra i compagni, per arrivare uniti alla fine di un percorso. Tutto questo mi è mancato» spiega la ragazza. Ma a tutto questo ha sopperito internet: «In questi mesi, abbiamo fatto delle lunghe sessioni di studio al computer tra noi compagni di classe. Anche solo per sentirci parte di un gruppo, per non sentirci abbandonati». E l’emozione è tanta anche a Mestre. A festeggiare è Elena Bresolin, centina all’istituto Pacinotti: «Adesso penso solo al mio futuro. Studierò Chimica industriale e poi mi piacerebbe lavorare in un laboratorio chimico di un’industria alimentare». 
 

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