Eraclea, punto alla mano da una siringa sotto la sabbia

 ERACLEA.
Siringa nascosta sotto la sabbia, paura sulla spiaggia di Eraclea Mare. Un trevigiano di 53 anni, arrivato in spiaggia in giornata per trascorrere la domenica con la moglie, si è punto ad una mano ed è dovuto ricorrere alle cure mediche e alla profilassi contro le malattie infettive al pronto soccorso dell'ospedale Ca' Foncello di Treviso. Il grave episodio è accaduto lungo la spiaggia libera di Eraclea, domenica pomeriggio, di fianco al chiosco Abeti, all'estremità est del litorale, verso Duna Rossa e Verde. Un tratto di spiaggia libera in cui soprattutto i pendolari sono accalcati sull'arenile a prendere il sole con lettini e sdraio. L'uomo si era sdraiato poco lontano dal bagnasciuga, con il suo asciugamano. Accanto a lui, come ogni domenica, sua moglie. Appena il tempo di appoggiare la mano destra sulla sabbia e ha sentito una puntura sul palmo che ha ritratto d'istinto. Ha visto una goccia di sangue uscire dalla pelle e a quel punto ha temuto il peggio. Con le mani ha spostato un po' la sabbia e ha trovato una siringa. Un brivido gli ha percorso la schiena, mentre la moglie ed altri amici sono rimasti impietriti. Hanno avvertito i bagnini, che si trovavano nella spiaggia concessionata accanto a quella libera, i quali sono subito arrivati per aiutarlo a disinfettarsi. Ma l'uomo domenica si è subito recato al pronto soccorso di Treviso per le prime visite. Ieri mattina è iniziata la profilassi per le malattie infettive e tutte le analisi del sangue per capire se possa aver contratto delle gravi malattie, prima di tutto l'Aids. Le mamme che frequentano abitualmente la spiaggia con i loro figli non ci hanno più visto dalla paura e ora denunciano: «Abbiamo paura, questa spiaggia non è più sicura». Un allarme più che legittimo ormai in piena stagione. Si teme che drogati e tossici frequentino quel tratto di notte, anche se non si esclude che potesse essere una siringa di insulina per diabetici. In ogni caso non certo un bel segnale. «Bisogna che la spiaggia sia controllata di più- protestano- anche se è libera deve essere setacciata opportunamente dagli operatori in modo tale che non si verifichino più questi gravissimi incidenti. Siamo molto preoccupati per quel turista e speriamo che vada tutto bene, ma non possiamo venire in spiaggia con il terrore di trovare delle siringhe infette». (g. ca.)

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Riproduzione riservata © La Nuova Venezia