Eleonora, ci mancherai: il racconto di chi l’ha conosciuta e apprezzata

VENEZIA. «Ogni volta che penso a lei mi viene da piangere. Era bella fuori con un sorriso meraviglioso ma era altrettanto una persona bella dentro. Non ci credo ancora che non ci sia più».
Luigina Romor è una storica guida turistica di Venezia. Conosceva da decenni Eleonora Rioda, la famosa wedding planner, morta il giorno di Pasqua nella sua casa della Giudecca. «Ho lavorato parecchio con lei ed era una professionista instancabile e con grandi qualità. Siamo state accompagnatrici turistiche nello stesso periodo e poi ho lavorato per lei in alcuni eventi.

"Una ragazza precisa, attenta ai particolari, non lasciava nulla al caso e ho sempre ammirato la sua forza. E poi quel suo sorriso solare, quegli occhi trasparenti. Non era certo una che si piangeva addosso, aveva una forza infinita. Per questo mi sembra impossibile che la suavita sia finita in questo modo. Aveva iniziato lavorando praticamente da casa alla Giudecca. Poi aveva creato la piccola agenzia e solo la sua grande forza e bravura potevano far sì che resistesse nonostante i grandi colossi del settore. Era veramente difficile tenere, sul lavoro, il suo ritmo», conclude Luigina Romor.

Eleonora, aveva 35 anni, era diventata una delle più famose organizzatrici di matrimoni e di eventi del nostro Paese. La sua clientela era fatta da vip del mondo del cinema e dell’industria. Per lei era fondamentale regalare felicità ai suoi clienti portandoli in luoghi unici o inaspettati di Venezia. Dopo l’esperienza all’estero era tornata a Venezia.
La sua morte ha aperto una ferita in molte persone che la conoscevano. Era malata. Si era rialzata, ma le era stato detto che avrebbe potuto rischiare di cadere di nuovo. I motivi del suo gesto, in un biglietto lasciato agli amatissimi genitori.
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Veneziani, tante persone che abitano alla Giudecca, la sua isola, che l’avevano vista crescere e giocare in campo, compagni di scuola e amiche, hanno voluto ricordarla. Parole semplici ma piene di umanità, amore, rispetto e stima che testimoniano di quanto lei, nonostante i successi nella sua professione, fosse rimasta la «bambina più bella e gentile della scuola che giocava con tutti».
«Tu che eri un esempio per noi per la tua determinazione, il tuo senso di responsabilità, il tuo essere rimasta semplice ed umile. Tu che avresti potuto conquistare il mondo, hai invece deciso che questa vita non faceva più per te. Spero che il tuo gesto non rimanga vano e insegni molte cose a tanti... Sii in pace Ele e porta il tuo sorriso e i tuoi splendidi occhi verdi sin lassù e che possa il tuo spirito e il tuo ricordo vegliare su tua madre e Mario», ha scritto Valentina Trivellato.
«Ciao “piccola” Ele... Nel cuore resteranno i tuoi occhi pieni della gentilezza che ti ha sempre contraddistinto e le giornate d'estate fatte di giochi d’infanzia. Un abbraccio a Daniela e Mario», sono le parole di Tatiana Pedrali. «Quante cose non capiamo degli altri... fai buon viaggio», ricorda ancora Claudio Renier.
I funerali si terranno sabato mattina alle 12 a San Michele
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