E' morta a Venezia Doretta Davanzo Poli, grande studiosa di tessuti antichi
Laureata in Storia dell’arte a Lettere e Filosofia di Padova, diplomata in Paleografia-archivistica all’archivio di stato di Venezia, ha diretto la biblioteca-tessilteca del Centro internazionale delle Arti e del Costume di Palazzo Grassi dal 1973 al 1980

VENEZIA. Doretta Davanzo Poli, una tra le maggiori studiose di tessuti a livello internazionale, si è spenta nella sua casa di Venezia all’età di 75 anni. Ha perso la lunga battaglia che combatteva con il cancro e di cui non ha mai fatto mistero. La città perde una delle sue figlie più belle. Una grossa perdita per il mondo della cultura veneziana e non solo. Persona disponibile con chiunque che aveva nella gentilezza e nella dolcezza i suoi tratti salienti.
Quando parlava di tessuti, di merletti e di arazzi antichi, il cuore le faceva brillare gli occhi. Doretta parlava soprattutto con il cuore quando raccontava, a lezione o durante seminari, la storia dei tessuti che provengono da un lontano passato.
Non c’è tessuto antico veneziano che Doretta non abbia studiato. E grazie ai suoi studi molti di questi reperti sono stati salvati e recuperati. Preziose testimonianze del passato, della grandezza di Venezia ma pure della Chiesa.
Laureata in Storia dell’arte a Lettere e Filosofia di Padova, diplomata in Paleografia-archivistica all’archivio di stato di Venezia, ha diretto la biblioteca-tessilteca del Centro internazionale delle Arti e del Costume di Palazzo Grassi dal 1973 al 1980.
Ha curato oltre settanta mostre e relativi cataloghi, su tessuti, merletti, ricami, abbigliamento, come “I mestieri della moda a Venezia nei secoli XIII-XVIII”, inaugurata nel 1988 al Museo Correr e poi richiesta all’estero, a Berlino in collaborazione con il Martin Bau museum, a New York con il Metropolitan Museum, a Londra con il Victoria & Albert Museum, a Pechino con il Museo Nazionale e con i Musei russi a San Pietroburgo, oppure come “I secoli d’oro del merletto italiano” a Bruges e a Tokyo.
Consulente di importanti musei italiani, della Procuratoria di San Marco, dell’Ice, dell’Ire, ha schedato migliaia di esemplari tessili, da reperti archeologici ai copti, dagli sciamiti siriani i velluti veneziani, dai ricami ebraici ai vestiti della Duse, dai modelli di Worth a quelli dell’alta moda italiana. Ha schedato i paramenti della chiesa dei Tolentini, dei Frari, di Praglia, del museo ebraico di Roma, del Ghetto di Venezia.
Solo per citarne alcuni. Come specialista dei tessili ha partecipato a decine di Convegni internazionali e a importanti ricognizioni storiche, tra cui quelle sulle sepolture di Sant’Antonio di Padova, di San Luca Evangelista, di Francesco Petrarca. Ha avuto un ruolo fondamentale nella valorizzazione dei merletti di Burano e Pellestrina, isole dove era amata per l’impegno e l’umanità che aveva messo per ridare dignità a questi mestieri che lei considerava arte.
Era nata a Ca’ Tron, dove la provincia di Treviso sfiora quella di Venezia. Ma come spesso ricordava si tratta delle terre dei Tron, famiglia che ha dato Dogi alla Serenissima. Nel 2018 le è stato conferito il premio “ Veneziano dell’anno”. Era sposata con Massimo Polo, morto a fine agosto. Lascia i figli Enrico e Teresa e il nipotino Ettore al quale era legatissima.
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