D'Incà e la ricostruzione dopo gli scandali: «Sul Mose abbiamo voltato pagina. Basta con gli amici degli amici»

Il ministro veneto per i rapporto con il Parlamento spiega come funzionerà l'Autorità per la laguna: "Un'opera meritoria, cancella un passato di corruzione"

L’intervista

«La nuova Autorità per la laguna è un’opera meritoria. Cancella il passato del Mose simbolo della corruzione e affida la gestione degli interventi in laguna a una società pubblica con una governance E’ una svolta, e come governo dobbiamo garantire il completamento del mose e finanziare gli altri interventi ambientali in laguna. Il mondo ci guarda, e abbiamo una grande responsabilità verso le generazioni future». Federico D’Incà, ministro veneto Cinquestelle dei Rapporti con il Parlamento, tesse le lodi della nuova Autorità. Approvata dal Senato lunedì sera nel Decreto Agosto, adesso attesa al voto alla Camera entro la settimana prossima.

Non è uno scippo ai poteri degli enti locali, vista la maggioranza ministeriale?

«Ma no. Finalmente si razionalizzano le competenze e si rende la gestione efficiente e unitaria. Con i ministeri ci sono anche gli enti locali».

Adesso si attendono le nomine.

«Si faranno con la massima trasparenza, scegliendo eccellenze e professionalità con un concorso pubblico. E’ finito il tempo degli amici degli amici come succedeva in un recente passato. Questo governo vuole voltare pagina».

Il testo è passato con la fiducia.

«Ma è stato molto migliorato, grazie anche al lavoro dei nostri senatori, Vanin, Spessotto, che ringrazio. E’ stata introdotta maggiore attenzione alle questioni ambientali e al ministro per l’Ambiente, proprio come ci chiedevano le associazioni».

Decide sempre il ministero delle Infrastrutture.

«Ma sentito l’Ambiente. Ci sarà un presidente e sette membri tecnici sono convinto che funzionerà»

Resterà alta la vigilanza sui pericoli di malaffare e corruzione?

«Noi del Movimento Cinquestelle ne abbiamo fatte battaglie su questo. Siamo andati anche sotto casa di Galan a manifestare. Su questo punto si gira pagina.Ed è stata una bella cosa sabato vedere piazza San Marco finalmente all’asciutto con il Mose in funzione. Abbiamo girato pagina, vogliamo essere un esempio a livello mondiale».

Il Mose non è ancora finito

«Infatti, adesso dobbiamo portare a termine quell’opera nella assoluta trasparenza e garantire gli investimenti per finire tutti gli altri interventi di cui la laguna ha bisogno. Abbiamo una responsabilità verso le generazioni future».

Su questo c’è unità all’interno del Movimento Cinquestelle? Nelle ultime settimane abbiamo visto interrogazioni parlamentari e prese di posizione molto dure nei confronti dell’attuale gestione del Mose e della commissaria Spitz.

«Ma.. noi alla fine cerchiamo sempre di fare il meglio per i cittadini. Quello è un cantiere che può diventare l’esempio dell’Italia nel mondo».

C’è come dice qualcuno un patto di ferro del ministro D’Incà con il Pd? Laguna da una parte, Olimpiadi di Cortina e infrastrutture dall’altra…

«Ho rispetto per le opinioni di tutti. Ma noi come governo cerchiamo di lavorare per il bene del Paese. Il mio obiettivo adesso è far chiudere i lavori. In laguna e anche nel Bellunese. Dove le Olimpiadi possono rappresentare una grande ocasione di rilancio del territorio. Qui sta la differenza. Noi vogliamo fare le cose. Non promettere tutto e poi non fare nulla». —

Riproduzione riservata


 

Riproduzione riservata © La Nuova Venezia