Dimenticato anche il cippo in memoria di Zorzetto

La stele che ricorda Gaetano Zorzetto, l’amato prosindaco della “Mestre bella” è dentro al Bosco dell’Osellino, dimenticata da tutti e senza manco una pulizia della lapide.
È l’emblema della scarsità di fondi e attenzione per gli ampi spazi verdi che sono stati realizzati proprio per riscattare la città dal suo destino di cemento e di città dormitorio.
ll bosco dell’Osellino venne realizzato nel 1994, su una superficie di 8 ettari di proprietà del Comune, situata vicino alle case del Peep di Bissuola. L’azienda regionale delle foreste lo realizza utilizzando fondi messi a disposizione dalla Regione nel 1992. E Zorzetto, che ai Boschi aveva pensato come cintura verde per Mestre, riuscirà a vedere nascere solo questo polmone verde, dopo la battaglia ambientalista per il Boschetto di Mestre vicino a Forte Carpenedo.
Aree verdi che hanno una funzione: il Bosco dell’Osellino è nato con 13 mila piante e 35 diverse specie ed è un’area didattica: ogni accesso verso l’interno ha pannelli che informano sulla flora, la fauna, i rettili, gli animaletti e gli uccelli che si possono vedere in questo spazio. Si tratta di un bosco naturalistico che ricorda quello planiziale. Ma di classi in visita non se ne vedono tante. E merita attenzione, cura, manutenzioni. E rispetto. (m.ch.)
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