Di Pede (Cardiologia): «Fughe in Friuli abbattute del 50%»

PORTOGRUARO. Nuova organizzazione della Cardiologia, fughe extra regionali ridotte del cinquanta per cento. Ad evidenziarlo i dati resi noti dal direttore del dipartimento delle Attività Cardiovascolari, il dottor Francesco Di Pede, nel corso del consiglio comunale di martedì sera. A questa indicazione si aggiunge anche la riduzione delle fughe verso altre strutture del Veneto, che si attesta al trentacinque per cento. Un tema al centro di alcune prese di posizione durante il dibattito, tra cui quella del consigliere di Centrosinistra più avanti insieme, Vittoria Pizzolitto, che invece ha dichiarato di temere la crescita delle fughe verso il Friuli Venezia Giulia. Secondo l’azienda sanitaria con la riorganizzazione della cardiologia, cioè la specializzazione dell’ospedale di San Donà in Emodinamica e del presidio di Portogruaro in Elettrofisiologia, gli ingenti investimenti in tecnologia e formazione, è stato invertito il trend negativo.
«Contestualmente alla rimodulazione dell’attività», ha detto il dottor Di Pede, «è stata attivata una rete del 118 per le emergenze territoriali, tanto che oggi siamo in grado di svolgere l’elettrocardiogramma a domicilio del paziente, questo viene poi inviato all’Emodinamica di San Donà dove un cardiologo effettua la diagnosi in tempo reale; può inoltre decidere di inviare l’ambulanza nel luogo di ricovero più corretto: in caso di infarto all’emodinamica di San Donà, in casi notturni e più complessi negli ospedali di tipo Hub». Riguardo alla disattivazione della guardia cardiologica all’ospedale di Portogruaro, l'azienda sanitaria precisa che è stata sostituita dalla telecardiologia e dal teleconsulto che in questi mesi hanno funzionato e consentito di gestire tutte le problematiche cardiologiche. (a.con.)
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