Deficit, primo scoglio di Gumirato

Il nuovo direttore generale dell’Asl 13 dovrà affrontare anche il rilancio dell’ospedale di Noale

MIRANO. Cosa aspetta al nuovo direttore generale dell’Asl 13 Gino Gumirato? Tanto lavoro, è indubbio, perché Riviera e Miranese contano 17 Comuni, una popolazione attorno ai 250 mila abitanti e alcuni nodi da risolvere come, primo fra tutti, il nodo del rilancio dell’ospedale di Noale ma anche la questione dei finanziamenti, che non raggiungono la media regionale. E poi intervenire sulle due strutture di Dolo e Mirano. Insomma, tanta carne al fuoco anche se il segretario provinciale di Cisl-Funzione pubblica Dario De Rossi si dice fiducioso. «Lo conosco», spiega, «ed ebbi modo di confrontarmi con lui quando lavorava a Chioggia. È una persona capace, competente e disponibile al dialogo. Come sindacato siamo soddisfatti: credo possa essere un valore aggiunto per l’Asl 13». De Rossi, poi, parla delle cose imminenti da fare. «Siamo in presenza di un deficit», osserva, «e poi anche l’attività dev’essere riorganizzata. Si deve continuare a erogare un buon servizio, contenendo le spese e riducendo gli sprechi».

Uno dei problemi che spesso è finito sulle pagine dei giornali è il finanziamento rispetto alle altre aziende sanitarie. Tra Riviera e Miranese arrivano 1.500 euro per abitante contro i 1.600 della media veneta. «I cento euro in più», commenta il consigliere regionale del Pd Bruno Pigozzo, «sarebbero sufficienti a garantire l’equilibrio di bilancio e superare il deficit strutturale. Nell’ultimo anno è stato raggiunto il pareggio di bilancio ma facendo tanti sacrifici. Ci sono lavori da fare sia a Dolo sia a Mirano e dobbiamo capire dove sono quei 20 milioni e più di euro promessi dalla Regione».

C’è, poi, il futuro della sanità noalese. Già lo scorso aprile, alla presenza di rappresentanti della Regione e del direttore generale uscente dell’Asl 13 Arturo Orsini, il Consiglio comunale aveva votato all’unanimità il progetto di ospedale di comunità, che si andrà ad affiancare ai servizi esistenti, ovvero l’Unità territoriale per l’assistenza primaria (Utap) e la riabilitazione. Lo stesso Orsini si era detto favorevole all’idea, sposandola in pieno. Si tratta di una struttura residenziale o semiresidenziale in grado di garantire un’assistenza sanitaria di breve durata. In poche parole, sarebbe a metà tra la medicina generale e l’ambulatorio. Servirebbe a quei pazienti che, pur non avendo patologie acute, non possono essere assistiti in casa in modo adeguato. «La riabilitazione a Noale non è mai decollata», continua Pigozzo, «ma io la considero importante. Manca un servizio del genere nella nostra Asl e questo dev’essere uno dei primi obiettivi su cui ci si dovrà concentrare». Nei prossimi giorni Pigozzo incontrerà Gumirato. «Ci siamo sentiti al telefono», aggiunge, «non lo conosco di persona ma avrò il piacere di farlo a breve. Ho letto il suo curriculum, mi sembra una persona preparata e competente, considerato che le cose da fare saranno molte».

Alessandro Ragazzo

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