Da Sottomarina a Bibione tutte le spiagge sono balneabili

Diffusi ieri i risultati degli undici campionamenti effettuati sull’intera costa veneta dove  l’unico risultato negativo è alla foce del Po a Barricata

CHIOGGIA

Costa veneta promossa, con l’unico neo della foce del Po delle Tolle, in località Barricata (Rovigo) dove la qualità delle acque è fortemente inquinata. Questi i dati diffusi ieri da Legambiente che ha presentato i risultati dei campionamenti su 11 punti sulle coste venete a bordo della Goletta Verde che da due giorni si trova a Chioggia per una campagna di sensibilizzazione sull’inquinamento in mare e in particolare sulle microplastiche.

I dieci punti in provincia di Venezia sono risultati tutti balneabili, anche quelli in prossimità delle foci dei fiumi. «Quella scattata da Goletta Verde è una fotografia puntuale che, senza volersi sostituire ai controlli ufficiali, punta a scovare le criticità ancora presenti nei sistemi depurativi», spiega Katiuscia Eroe di Goletta Verde, «Il problema dell’inquinamento alle foci è diffuso e spesso le trasforma in fogne a cielo aperto. Ci piace pensare che un giorno questi luoghi possano tornare a essere balneabili e soprattutto non presentino più le criticità che, in alcuni casi, si presentano da anni, rischiando di compromettere tutto il sistema depurativo di una regione». I dati sono stati confermati anche dalla biologa marina Sara Ancona che lavora all’Arpa Veneto, impegnata dal ‘99 nel controllo della qualità delle acque regionali. «La nostra amministrazione è sensibile a questi temi», spiega il presidente del Consiglio, Endri Bullo, «spero che in futuro possa rafforzarsi sempre di più non solo la sensibilità dell'opinione pubblica, ma anche le azioni legali da intraprendere affinché si evitino tutte quelle situazioni che possono creare dei danni sia alla persona che all'ambiente». Per fare concretezza alla sintonia di vedute ieri il Comune e Legambiente hanno sottoscritto un protocollo d’intesa per avviare azioni comuni di contrasto all’inquinamento. Alla base dell’accordo c'è la promozione e il sostegno delle attività di monitoraggio effettuate dai volontari di Legambiente anche con il coinvolgimento delle scuole del territorio, la promozione di campagne utili a individuare, segnalare e georeferenziare gli scarichi sospetti spesso causa di inquinamento dei fiumi e delle coste, la promozione di attività che facciano partecipare giovani e studenti con l’obiettivo di monitorare gli usa e getta e tutti i rifiuti presenti sulle spiagge. «La collaborazione con i comuni è fondamentale», spiega Luigi Lazzaro, presidente di Legambiente Veneto, «è vero che su 11 punti di prelievo solo uno è risultato fortemente inquinato, ma non va abbassata la guardia sul fronte della depurazione e di utilizzare dove possibile gli strumenti repressivi previsti dalla legge 68 del 2015 sugli ecoreati, a esempio per gli scarichi illeciti». —

Elisabetta Boscolo Anzoletti

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