Croazia, grande opportunità per l’export

Ma sono ancora poche le aziende veneziane che esportano. Dati a confronto al Salone d’Impresa

Fino al 2020 riceverà dall’Unione Europea un miliardo e 200milioni di euro l’anno come fondi strutturali. Nel suo territorio servono reti stradali e infrastrutture Ict (Information and Comunication Technology), servono formazione, competenze nel campo delle energie rinnovabili e in quello delle ricerca e dello sviluppo. Insomma, la vicinissima Croazia rappresenta un vero e proprio Eldorado per le aziende veneziane, un’opportunità da sfruttare ora, salendo subito sul treno dell’internazionalizzazione. È questo il messaggio più forte e diretto che si può trarre dal dodicesimo Salone d’Impresa, svoltosi alcuni giorni fa e organizzato in partnership con Gruppo Banca IFIS e PwC e promosso da Regione Veneto e Unioncamere del Veneto. La grande chance croata per il Veneziano è descritta dai numeri. L’export nella nostra provincia lancia segnali incoraggianti, come dimostrano i dati della Camera di Commercio, anche se le aziende che esportano sono ancora poche, circa 18mila su un totale di 98mila. Però nel 2013 il valore provinciale dell’export ha raggiunto un valore superiore ai 4miliardi di euro, con una crescita di poco inferiore al 2% rispetto all’anno prima. E La Croazia? Per le aziende veneziane è ancora un mercato sconosciuto, rappresentando solo lo 0,7% di tutto l’export provinciale. Non solo. Verso questo Paese appena entrato nell’Ue, si è passati da flussi equivalenti a circa 31milioni e 200mila euro del 2012 ai 28milioni e 600mila euro del 2013, con un calo superiore all’8%. Un peccato, dato che la Croazia rappresenta una palese opportunità, perché è vicina, è in crescita, riceve fondi strutturali dall’Europa e ha molti sbocchi. A tal proposito, Gianangelo Bellati, direttore di Unioncamere Veneto, lancia la sfida che deve riguardare l’intera regione. «Dobbiamo creare un Nord Adriatico unito, perché quest’area ha potenzialità di sviluppo pazzesche – spiega Bellati – da parte nostra lavoriamo molto in questa direzione, anche attraverso la costituzione di Camere di Commercio integrate come quella Istro-veneta. Le nostre aziende hanno una grande capacità progettuale. Andando lì possono occuparsi di formazione, di ricerca e sviluppo, di energie rinnovabili, ma possono anche realizzare reti stradali e infrastrutture di vario genere». Durante il Salone d’Impresa, al quale hanno partecipato 300 imprenditori, il presidente Ferdinando Azzariti ha elencato le formule per la ripresa. «Al meeting abbiamo presentato le esperienze delle aziende che stanno crescendo. Si tratta di realtà di settori diversi, di dimensioni diverse, di tecnologie diverse, ma unite da un paradigma evolutivo fatto di 5 “I”: imprenditorialità, investimenti, innovazione, internazionalizzazione, integrazione. Questo è il nuovo vento che sta modificando il modo di fare impresa a Nordest e non solo».

Gianluca Codognato

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