Coronavirus. Grandi Molini, a Marghera il granaio d’Italia non si ferma

Le navi continuano a scaricare frumento che viene trasformato in farina per i supermercati e l’industria alimentare

MARGHERA. I contagi non si sono ancora fermati e ospedali, terapie intensive, medicine e protezioni per i sanitari, vengono prima di tutto.

Ma c’è un altro bene primario che non può assolutamente mancare nel pieno della pandemia: il cibo e tutta la sua filiera che va dall’agricoltura, alle industrie di trasformazione degli alimenti per uomini e animali da allevamento, passano per la logistica che assicura la movimentazione delle materie prima e le consegne.

Una nutrita filiera di aziende “essenziali” che a Porto Marghera ha uno snodo centrale per assicurare le farine di cereali che sono alla base del nostro sostentamento al Veneto e al resto d’Italia.

Nei terminal del porto di Venezia le navi continuano a sbarcare, malgrado l’emergenza sanitaria, decine di migliaia di granaglie, in primo luogo il frumento, “re” dei cereali e della dieta mediterranea e la soia fondamentale per garantire mangimi agli allevamenti di animali. Il grano viene sbarcato sulla banchina della Grandi Molini che lo macina e impacchetta per poi farlo arrivare via camion o ferrovia ai suoi clienti, da Barilla, Galbusera, Colussi, Pasta Zara, fino ad oltre 5000 panifici e pasticcerie - o lo impacchetta e vende nei supermercati con il proprio marchio.

«Abbiamo una capacità di trasformazione di circa 2.000 tonnellate di grano tra tenero e duro al giorno e la produzione non si è mai fermata perché il calo registrato nelle richieste di farina per panifici e pasticceria, in forte calo per la chiusura di moltissimi di questi esercizi, viene compensato dalla maggiore richiesta di pastifici e pasticcerie industriali» spiega Alessandro Pinato, direttore dello stabilimento di Grandi Molini Italiani spa di Porto Marghera, uno dei cinque presenti in Italia «Grazie all’impegno delle nostre maestranze e in accordo con i loro rappresentanti sindacali stiamo cercando di garantire il massimo di sicurezza con tutti gli accorgimenti e le prescrizioni previste dall’ultimo Decreto del Governo.

Purtroppo come tutti siamo sempre a caccia di mascherine e per essere ancora più in sicurezza da domani (oggi, ndr) a tutti gli autisti dei camion che arrivano al nostro stabilimento controlleremo la temperatura corporea».

Gran parte del personale amministrativo lavora da casa sta smaltendo le ferie arretrate o in cassa integrazione, ma gli operai che servono ai molini e al confezionamento sono al loro posto, con un po’ di paura ma non demordono».

Due dipendenti di Grandi Molini sono risultati positivi al coronavirus e ora a casa in isolamento e sotto controllo medico, mentre tutti i colleghi che sono stati a contatto con loro sono stati messi in quarantena. La scorsa settimana un autista arrivato da Bergamo diceva di avere la febbre e per questo verrà controllata a tutti la temperatura.

Martedì della scorsa settimana c’è stata un’ispezione dello Spisal _ il servizio di igiene dell’Usl che sta controllando a tappeto tutte le aziende attive a Porto Marghera – che ha redatto un verbale che oggi sarà alla base dell’incontro tra direzione e rappresentanti sindacali dei lavoratori con l’obbiettivo di ottimizzare al massimo le misure di protezione personale e la sanificazione degli ambienti di lavoro.

«Il confronto sulla incolumità dei nostri dipendenti per noi è una priorità» conclude Pinato «con i rappresentanti dei lavoratori il confronto è continuo per portare l’asticella della sicurezza e non fermarci: la pasta non mancherà sulle tavole degli italiani». 

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