Coronavirus, falsa riapertura dei musei a Venezia. Pochi visitatori e troppe incertezze

VENEZIA. Falsa ripartenza per i musei e l’aree monumentali a Venezia. Lunedì 18 maggio scatterebbe anche per esse la cosiddetta Fase 2, con la possibilità di tornare a ospitare - con tutte le cautele e le limitazioni del caso - i visitatori.
Ma a riaprire quel giorno, e limitatamente al culto, sarà solo la Basilica di San Marco. Le Gallerie dell’Accademia sperano di riuscirvi entro la fine del mese. Per i Musei Civici dovrebbe riaprire inizialmente e non prima della seconda metà di giugno, solo Palazzo Ducale con il Correr, e con molte limitazioni. Ma anche Collezione Guggenheim, Palazzo Grassi e Punta della Dogana e gli altri musei statali veneziani per ora aspettano.
Troppo pochi i visitatori potenziali e troppe ancora le prescrizioni e le incertezze sull’applicazione delle nuove norme di sicurezza legate al distanziamento e all’emergenza coronavirus, per ripartire di slancio. «Confermo che lunedì 18 riapriremo la Basilica di San Marco, ma solo per il culto», dichiara il primo procuratore Carlo Alberto Tesserin, «ma i dubbi e le incertezze sono ancora tante, perché non possiamo differenziare chi entra per pregare e chi per visitare la chiesa. Abbiamo anche un sistema museale annesso alla Basilica - dal Tesoro, alla Loggia dei Cavalli, alla Pala d’Oro al Campanile - che potrebbe in teoria riaprire, ma attendiamo istruzioni precise dallo Spisal su come farlo. Pensiamo anche a braccialetti che segnalino chi non rispetta le giuste distanze, ma tutto è in fase di sperimentazione. Per il Campanile, abbiamo calcolato che potrebbero salire in ascensore cinque visitatori alla volta, rispettando le distanze, ma aspettiamo il via libera delle autorità».
«Il nostro obiettivo», dichiara invece Giulio Manieri Elia, direttore delle Gallerie dell’Accademia, «è di riaprire il museo al pubblico entro il mese di maggio. Pensiamo di usare il conta persone e il limite massimo di 130 visitatori in contemporanea, ma ci sarà anche la possibilità di prenotare la visita. Ci sarà anche un limite massimo di persone per sala e pensiamo anche alla possibile adozione di un termo scanner. Tutti si svolgerà comunque nelle massime condizioni di sicurezza per i visitatori e per il personale del museo».
Ancora da programmare invece la riapertura degli altri musei statali veneziani, come la Galleria Franchetti alla Ca’ d’Oro, Palazzo Grimani, il Museo Orientale, il Museio Archeologico. «Il nostro obiettivo è riaprire Palazzo Ducale e possibilmente i musei dell’area marciana con il Correr per la seconda metà di giugno», spiega a sua volta il segretario organizzativo della Fondazione Musei Civici, Mattia Agnetti. «Poi, nei mesi successivi dovrebbe toccare al museo del Vetro di Murano, a Ca’ Rezzonico e in autunno anche a Ca’ Pesaro, dove però non sono ancora terminati i lavori di ripristino dopo i gravi danni provocati dalla grande acqua alta di novembre. Ma per tutti i musei sarano aperture flessibili, con orari che terranno conto anche delle presenze effettive dei visitatori con una maggiore concentrazione dei fine settimana. Per altri musei come Palazzo Mocenigo, Museo di storia Naturale, Casa Goldoni, apriremo solo su prenotazione per piccoli gruppi. Ci attediamo una reale ripresa dei flussi turistici non prima della primavera del 2021 e anche la mostra su Carpaccio slitterà all’autunno del prossimo anno. Dobbiamo resistere, abbiamo appena approvato un nuovo piano economico-finanziario per il 2020 che ipotizza minori ricavi compresi tra l’80 e il 90%, ma reggeremo anche grazie ai fondi di riserva. La vera scommessa sarà il 2021».
Per quanto la Collezione Guggenheim, la direttrice Karole Vail dichiara che «stiamo lavorando con il massimo impegno per riaprire tra fine maggio e primi di giugno. Sarà una riapertura con ingressi alla collezione permanente scaglionati, esclusivamente attraverso prenotazioni on line, con un percorso di fruizione obbligatorio».
Infine Palazzo Grassi e Punta della Dogana per la Fondazione Pinault, che saranno gli ultimi a riaprire al pubblico. La previsione è la fine di agosto, in concomitanza con l’apertura della Biennale Architettura prevista per quelle date. Deve essere ancora terminati anche l’allestimento delle mostre che dovevano aprire già a marzo e che l’emergenza coronavirus ha fermato, le mostre su Heri Cartier Bresson e Youssef Nabil a Palazzo Grassi e l’esposizione collettiva “Untitled, 2020” a Punta della Dogana. Ma per ora si naviga ancora a vista, senza certezze. —
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