Cinquanta lupi vivono nei boschi del Veneto

MESTRE . Negli anni ’80 e ’90 si gridava alla sua estinzione. E invece il lupo è ritornato in questi ultimi tempi a ripopolare le grandi aree boschive. Sono arrivati anche in Veneto, provenienti da una migrazione che ha interessato gli Appennini e si è mossa attraverso le Alpi dal versante francese. Non solo. Qui sono arrivati anche i lupi provenienti dalla penisola balcanica. In totale sei branchi per 50 esemplari che si muovono nelle zone di Livinallongo, Col Visentin, Monte Grappa, Asiago, Lessinia orientale e Lessinia occidentale Carega. È il risultato di uno studio svolto dal 2013 al 2018 con il progetto europeo Life WolfAlps presentato nel corso del seminario “L’ibrido cane-lupo nella prospettiva della biodiversità” che si è tenuto ieri all’auditorium Danilo Mainardi di Ca’ Foscari per il Master in amministrazione e gestione della fauna selvatica.
Una ricerca che puntava all’individuazione di strategie per assicurare una convivenza stabile tra lupo e uomo oltre al monitoraggio nel territorio, la prevenzione di attacchi del lupo agli animali domestici, il contrasto al bracconaggio e le strategie di controllo dell’ibridazione lupo-cane che farebbe venire meno i presupposti di specie protetta di cui gode il lupo. Non è un caso che questo fiero animale abbia scelto le zone in Veneto dove fermarsi. «Il lupo si nutre soprattutto di ungulati e nella zona tra Lessinia e Asiago ci sono circa 5-6.000 capi di bovini al pascolo e in alpeggio. A Belluno ci sono circa 10.000 cervi. Il lupo ha trovato il suo habitat e arriverà a numeri importanti», ha sottolineato Renato Semenzato. Sarà un problema l’ibridazione, ora assente, che in futuro potrà avvenire tramite incrocio con cani padronali poco sorvegliati dai proprietari. Ma è poca cosa rispetto ad altre zone come il sud Italia, dove c’è randagismo.
«Il Veneto si è comunque attivato già nel 2017», ha spiegato Andrea Comacchio (Regione), «promuovendo incontri con le autorità locali e un tavolo regionale di partecipazione e informazione per la gestione del lupo e dei grandi carnivori. Per prevenire i possibili danni in alpeggio, sono stati forniti materiali per 200 recinzioni elettrificate in comodato gratuito e incarichi a professionisti per la relativa assistenza e 13 cani pastori maremmano abruzzese. Il tutto per 100.000 euro (la Toscana, con problemi più gravi, stanzia 1,5 milioni di euro, ndr)». Il bando previsto da un decreto di febbraio ha visto la presentazione di 146 domande per finanziamenti per realizzare recinzioni e dissuasori faunistici e per risarcire i danni da predazione. È invece in corso fino al 26 giugno un bando per Comuni, Unione dei Comuni, Convenzioni, Consorzi e Unioni Montane per la “Programmazione degli interventi per prevenire danni in alpeggio”. (l.z.)
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