Chiuso il tribunale, parte la diffida

Lettera dei dipendenti al ministero: «Aspettare l’esito dei ricorsi»

CHIOGGIA. Anche il personale dipendente entra nella battaglia legale contro la chiusura del tribunale di Chioggia, con una diffida al ministero della Giustizia perché il provvedimento non sia attuato prima della pronuncia della Corte Costituzionale. Finora le iniziative legali vere e proprie, con la preparazione degli argomenti per il ricorso al Tar del Lazio o per la richiesta di rinvio quinquennale della chiusura, erano state, ovviamente, compito degli avvocati che fanno parte del Comitato chioggiotto e di tutti gli analoghi comitati sorti un po’ ovunque. Tra gli aspetti legali vi è anche l’eccezione di incostituzionalità dei due decreti che sopprimono le sezioni distaccate dei tribunali e dei giudici di pace. Finora sono stati una dozzina i rinvii davanti alla Consulta, decisi da vari giudici in tutta Italia, e l’esame di queste eccezioni inizierà in autunno inoltrato. Alcuni dipendenti della sezione distaccata di Chioggia del tribunale, quindi, hanno inviato una diffida al ministero della Giustizia, sottolineando i danni che la chiusura degli uffici clodiensi arrecherà loro, costringendoli al pendolarismo e ai conseguenti costi economici e disagi psico-fisici. Pertanto diffidano «formalmente» il ministero «a prorogare il termine della chiusura dell’ufficio giudiziario almeno fino al pronunciamento della Corte Costituzionale. In caso contrario, a seguito di sentenza favorevole al mantenimento dell’ufficio giudiziario» i dipendenti si riservano «di adire le vie legali richiedendo il risarcimento dei danni materiali e morali causati dalla soppressione dell’ufficio».

Diego Degan

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