Carta clonata, le Poste devono risarcire
JESOLO. Carta clonata, le Poste devono risarcire il direttore del museo civico di storia naturale, Roberto Basso. La sventura è stata causata forse da qualche pirata informatico, ma alla fine Poste Italiane ha risarcito il direttore. Il fatto risale a qualche mese fa quando il dottor Basso, direttore del museo, decide di aprire una carta di credito prepagata con le Poste Italiane, la Poste Pay, molto utilizzata per i pagamenti via internet. Poco tempo dopo, senza che avesse smarrito o gli fosse stata sottratta la carta, si è accorto che dal conto erano stati sottratti poco più di 500 euro. A questo punto il dottore decide di fare denuncia alla polizia e chiedere il rimborso alle Poste Italiane lamentando il mal funzionamento del sistema telematico in quanto sicuramente, non avendo smarrito la carta, qualcuno doveva averla clonata. Ha fatto diverse richieste alla sede generale delle Poste, senza ricevere alcuna risposta. Non contento, e pur trattandosi modesta somma, non ha voluto lasciar perdere anche perché informandosi ha appreso che la stessa cosa era capitata ad altri cittadini. Il direttore ha deciso, pertanto, di adire le vie legali e si è rivolto all'avvocato Pierpaolo Alegiani per agire contro le Poste Italiane. E la scelta si è rivelata quella giusta, visto che l’avvocato ha chiesto prontamente all’arbitro bancario presso la Banca d’Italia e, all’esito del procedimento, Poste Italiane spa ha dovuto risarcire l’intera somma a titolo di risarcimento danni. Grande soddisfazione, dunque, per il direttore del museo che proprio non ci contava di riottenere quanto sottrattogli da qualche pirata informatico ma, soprattutto, un bel precedente per tutti quelli che hanno subito la medesima vicenda e che potranno ripercorre le tappe seguite dal legale. (g.ca.)
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