Carraro: «Mio padre è morto mentre eravamo al telefono»

VENEZIA. Giovedì sera è morto nella sua casa di Camposampiero Silvano Carraro, presidente della ditta Morellato & Sector di Santa Giustina in Colle ed ex presidente di Confindustria, padre di Carlo Carraro, rettore di Ca’Foscari. Aveva 84 anni e da tempo era malato. La morte è però sopraggiunta improvvisa, senza nessun segno premonitore. E in una circostanza particolare: è spirato mentre conversava al telefono proprio con il figlio Carlo. Un decesso sereno, senza sofferenza. «Mi stava raccontando del suo viaggio a Londra da cui era tornato la sera prima», racconta ancora incredulo il rettore, «e del fatto che la stessa mattina aveva fatto un controllo e l’elettrocardiogramma in ospedale, con esito positivo. Stavamo scherzando delle piccole disavventure londinesi quando improvvisamente ha smesso di parlare, ma senza alcun segnale di dolore o situazione di disagio. Ha semplicemente smesso di parlare. Ovviamente cercavo di chiamarlo ma non rispondeva. Così ho telefonato al cellulare e mi ha risposto mia madre che era seduta al suo fianco e non si era accorta di nulla. L’ha guardato, sembrava stesse ancora ascoltando. Mia madre mi ha riferito che era preoccupatissima perché non respirava più. Le ho detto di chiamare immediatamente il 118, e devo dire che sono arrivati in modo tempestivo, in 10 minuti erano già lì. Ma non hanno che potuto constatare il decesso, mio padre è deceduto in modo repentino e strano, come se improvvisamente avesse finito tutte le energie enormi che aveva. La sua dote principale era infatti la capacità di fare mille cose, a 84 anni non smetteva ancora di inventare».
Lo staff medico ha trovato l’imprenditore ancora seduto sulla poltrona e ha solo potuto constatare l’avvenuto decesso per arresto cardiorespiratorio. Silvano nonostante l’età, era davvero instancabile e ha lavorato fino all’ultimo giorno della sua vita. Anche giovedì mattina era andato nella sua azienda di Limena, la Tisaf. È il secondo lutto che colpisce in poco tempo la famiglia Carraro. Il 26 settembre scorso, ad appena 51 anni, dopo una lunga malattia era mancato Antonio, terzogenito di Silvano. Silvano Carraro lascia la moglie Maria e, oltre a Carlo, i figli Andrea, Marco e Massimo, oggi alla guida del gruppo imprenditoriale di famiglia con alle spalle un passato in politica, che l’ha portato nel Parlamento europeo e alla candidatura per il centrosinistra (elezioni 2005), alla presidenza della Regione.
Silvano prese il timone della Morellato & Sector nel 1965, alla scomparsa di Giulio Morellato, fondatore dell’azienda nel 1930, aprendo un negozio di riparazione di orologi che si specializzò poi nella produzione di cinturini in pelle. Nacque così la prima azienda del settore in Europa. Di fatto Carraro fu stretto collaboratore di Morellato e gli subentrò nella gestione facendo crescere l’azienda. Negli anni seguenti la Morellato divenne leader nel mercato europeo dei cinturini, diventando partner di riferimento per le più note aziende produttrici di orologi. Nel 1990 Silvano Carraro cedette il timone ai figli Massimo e Marco, che idearono un nuovo concetto di gioiello: “il gioiello da vivere”. Forti della grande tradizione e dell’esclusivo design, in pochissimi anni i due fratelli trasformano l’azienda in un perfetto esempio di successo made in Italy. L’acquisizione del 100 per cento di D.I.P., (Diffusione Italiana Preziosi), la più grande catena europea nel settore gioielleria-orologeria a marchio Bluespirit, ha permesso al gruppo di completare il proprio progetto strategico a livello internazionale. Il Gruppo Morellato & Sector è oggi costituito da 20 società, di cui 9 in Italia e 11 all’estero. Alla famiglia Carraro sono giunte, tra le altre, condoglianze di Luca Zaia. I funerali si svolgeranno lunedì alle 11 nel duomo di Santi Pietro e Paolo a Camposampiero.
Giusy Andreoli
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