Carabiniere di 56 anni sconfitto da un tumore Era vicino al congedo
PORTOGRUARO. Un grave lutto ha colpito l’Arma dei carabinieri e gli amici di Portogruaro. Si è spento all’ospedale di Brunico venerdì, circondato dai suoi cari, Giuseppe Seclì, nato e vissuto a Portogruaro fino all’entrata nell’Arma, residente a Sesto Pusteria, in Alto Adige, appartenente alla compagnia di carabinieri di San Candido, da più di 20 anni, dopo aver prestato servizio anche a Muggia. Ammalatosi di tumore nel settembre 2018, aveva 56 anni ed era prossimo al congedo illimitato. Nella città del Lemene vivono la mamma Antonia e due delle tre sorelle, Monica, Stefania e Mariarosa, tutte persone conosciute. Lascia nel dolore la moglie e due figli. Saranno diversi i momenti di raccoglimento: il primo rosario verrà recitato questa sera alle 19.30 nella cappella di Sesto Pusteria, e così anche domani alle 12 e alle 19.30, e martedì 18 giugno alle 13.30. Poi la bara verrà definitivamente chiusa e portata a spalla dai suoi colleghi carabinieri. Alle 14 verrà infatti celebrato il funerale, con partenza del corteo dalla cappella e arrivo nella vicina chiesa sestense.
Giuseppe Seclì era nato il 7 marzo 1963. Ha vissuto a Portogruaro fino all’età adulta, frequentando le scuole del territorio. Si è diplomato all’Itis da Vinci, ma lo attendeva una brillante carriera nell’Arma dei carabinieri, il suo sogno. Ha svolto servizio a Muggia, nell’Istria triestina, e poi è stato assegnato a San Candido, dopo avere frequentato un corso di lingua tedesca, che ha superato brillantemente. Qui ha conosciuto la donna della sua vita, Renata, divenuta poi sua moglie. Insieme hanno avuto due figli, Stefano e Michele. «Per la sua vita tutta dedicata al lavoro e agli affetti familiari, rimarrà incancellabile il suo ricordo», hanno riferito i familiari, «Ringraziamo il personale medico e infermieristico del reparto di cure intensive dell’ospedale di Brunico». Seclì era un grande amante delle montagne. Spesso Giuseppe, conosciuto anche come Bepi, scendeva a Portogruaro per una visita alla madre e alle tre sorelle che ora lo piangono. Portogruaro affronta l’ennesimo lutto provocato da un tumore. E stavolta ad averne fatte le spese è stato uno dei suoi figli prediletti, che aveva trasferito i valori portogruaresi in Alto Adige. —
Rosario Padovano
BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
Riproduzione riservata © La Nuova Venezia