Candeggina contro la moglie: scatta il braccialetto elettronico

Divieto di avvicinamento alla donna per uno straniero laureato in Medicina. Lei lo accusa: liti continue perché voleva riportarmi in Bangladesh

Eugenio Pendolini
Un braccialetto elettronico simile a quello imposto dal giudice a un marito violento
Un braccialetto elettronico simile a quello imposto dal giudice a un marito violento

Un litigio, l’ennesimo, che si sarebbe concluso con il lancio di candeggina addosso alla moglie. È per questo episodio che il tribunale di Venezia ha disposto la misura cautelare del divieto di avvicinamento con braccialetto nei confronti di un uomo, di origini bengalesi, laureato in medicina. Il 27 giugno mattina, davanti alla giudice per le indagini preliminari Claudia Ardita, si è tenuto l’interrogatorio di garanzia. Oltre all’avvocata Tiziana Ceschin, l’interrogatorio si è svolto anche alla presenza di un interprete che ha tradotto l’ordinanza di misura cautelare per l’uomo, il quale parla solo bengalese e italiano.

In udienza

Come ribadito davanti alla giudice, l’uomo ha respinto le accuse mosse dalla moglie e finite sul tavolo del pubblico ministero Roberto Piccione. Tramite il suo difensore, l’uomo intende aspettare la traduzione formale dell’atto per poi consegnare un memoriale con messaggi e testimonianze dirette a smontare la ricostruzione dei fatti.

In base alle prime indagini e alla denuncia della presunta vittima, le liti sarebbero insorte dal momento che l’uomo, in Italia solo da qualche mese, avrebbe voluto riportare la moglie con sé in Bangladesh, contro la sua volontà. E così dalle offese e minacce si sarebbe passati all’episodio più grave del lancio di candeggina contro la donna, in Italia da diversi anni.

La difesa

Come detto, questa versione dei fatti viene contestata dall’uomo, il quale anzi avrebbe di recente intrapreso il percorso il riconoscimento da parte dello Stato italiano della sua laurea in medicina ottenuta in Bangladesh, a testimonianza della sua intenzione di restare a lungo nel paese. «Ci sono delle contraddizioni da chiarire», fa sapere l’avvocato Tiziana Ceschin, «senza contare che il mio assistito si era già allontanato dall’abitazione prima di essere raggiunto dalla misura cautelare poiché non intendeva più vivere con la moglie». —

 

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