Cacciatori troppo litigiosi con i vicini di casa in Riviera del Brenta, scatta il sequestro di una ventina di fucili

MIRA. Le liti condominiali e in famiglia costano a 70 cacciatori della Riviera del Brenta, dall’inizio del 2020, la sospensione del porto d’armi e il ritiro del fucile. Solo in questo primo scorcio del 2021 ne sono stati sequestrati 20 fucili da caccia da parte dei carabinieri della locale tenenza diretta dal comandante Massimo Andreozzi.
E da parte di Arci Caccia con il presidente nazionale Piergiorgio Fassini (ex consigliere comunale del Pd a Mira), a fronte di questo fenomeno in aumento, arriva un appello ai cacciatori del territorio: «Chi detiene in casa un’arma per uso venatorio deve tenere un comportamento consono, anche per non generare pregiudizi contro chi pensa che i cacciatori siano persone poco responsabili». Nelle ultime settimane i carabinieri più volte intervenuti per liti scoppiate tra vicini e membri della stessa famiglia.
I militari, su segnalazione dei residenti, hanno potuto verificare con testimonianze dirette che oltre ad essere volate parole grosse e qualche spintone, in qualche caso fra i contendenti c’erano state pure minacce di morte, con il riferimento all’uso delle armi che qualcuno fra i litiganti deteneva per uso venatorio. I casi si sono verificati prevalentemente nelle frazioni di Gambarare, Malcontenta e Mira Taglio.
I carabinieri a quel punto dopo aver constatato la condotta aggressiva dei cacciatori – tutti intorno ai 60 anni – hanno provveduto al ritiro cautelativo dell’arma comunicando al Prefetto la sospensione del porto d’armi. I ritiri cautelativi di armi a privati fatte dalle forze dell’ordine, sono aumentati di circa il 20% nel 2020 rispetto all’anno precedente.
Fra Dolo e Mira complessivamente (non solo a cacciatori cioè) di fucili pistole e altre armi da fuoco se ne erano sequestrate circa 200. E nel 2021 l’aumento è in accelerazione. La legislazione per chi detiene armi legalmente è molto rigida già da qualche anno. Comportamenti aggressivi non sono ammessi e men che meno allusioni all’uso delle armi in liti. «I cacciatori miresi», spiega Piergiorgio Fassini, «sono nella stragrande maggioranza dei casi persone corrette. L’invito è a tenere sempre un comportamento consono». —
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